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Leonello Letrari con la figlia enologa Lucia, foto originale dall'azienda del 1987

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Trentodoc: L’eccellenza degli spumanti del Trentino rappresentata dalla Cantina Letrari

Di Carol Agostini

Il Trentodoc è un’eccellenza italiana nel panorama dei vini spumanti, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Tra le cantine che si distinguono per la produzione di questi spumanti di alta qualità, la Cantina Letrari rappresenta un punto di riferimento nella regione del Trentino. Fondata nel 1976 da Leonello Letrari, l’azienda ha sviluppato una reputazione solida e duratura grazie alla sua dedizione all’arte della produzione di spumanti Metodo Classico.

Leonello Letrari, foto originale dall'azienda
Leonello Letrari, foto originale dall’azienda

La storia del Trentodoc

Il Trentodoc ha una storia radicata nel territorio del Trentino. Nel 1993, è stata riconosciuta come denominazione di origine controllata, garantendo la qualità e l’autenticità dei vini spumanti prodotti nella regione. Il Metodo Classico utilizzato per la produzione dei Trentodoc prevede una seconda fermentazione in bottiglia, seguita da un periodo di affinamento sui lieviti, che conferisce ai vini caratteristiche di complessità e finezza.

Letrari vista vigneti a broghetto, foto originale della cantina
Produttori e zone produzione Trento doc vigneti Letrari a Borghetto (TN), foto originale dall’azienda

La Cantina Letrari – L’eccellenza del Trentodoc

La Cantina Letrari, situata nella suggestiva Vallagarina si distingue per la produzione di spumanti Trentodoc di alta qualità. Fondata da Leonello Letrari, l’azienda è stata pioniera nella produzione di spumanti nel Trentino, concentrandosi sulla coltivazione di uve autoctone come Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco.

Leonello Letrari con la nipote Margherita figlia di Lucia, foto originale dall'azienda
Leonello Letrari con la nipote Margherita figlia di Lucia, foto originale dall’azienda, vendemmia 2010

L’arte della produzione

La Cantina Letrari si impegna a creare spumanti di eccellenza attraverso un processo artigianale e attento ai dettagli. Le uve vengono raccolte a mano e selezionate con cura, garantendo la massima qualità delle materie prime. Il Metodo Classico viene seguito scrupolosamente, con una fermentazione in bottiglia e un lungo periodo di affinamento, che varia da 24 oltre i 120 mesi, a seconda dell’etichetta.

Letrari, attimi di vendemmia, foto dall'azienda
Letrari, attimi di vendemmia, foto dall’azienda

La gamma di spumanti Letrari

La Cantina Letrari offre una gamma di spumanti Trentodoc che soddisfa tutti i palati. Tra le loro etichette più apprezzate ci sono il Trentodoc Brut, un vino dal gusto fresco e vivace, con note di frutta matura e lievi sentori di lievito, e il Trentodoc Rosé, un elegante spumante di colore rosa tenue, con aromi floreali e fruttati. Inoltre, la Cantina produce anche il Trentodoc Riserva, che si distingue per la sua struttura complessa e la capacità di invecchiamento.

La famiglia Letrari, foto originale dall'azienda
La famiglia Letrari, foto originale dall’azienda in barricaia

Riconoscimenti e prestigio

La qualità dei vini della Cantina Letrari è stata riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Nel corso degli anni, i loro spumanti hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, attestando l’impegno costante dell’azienda nella produzione di vini di alta qualità. Questi riconoscimenti sono il risultato della passione, dell’esperienza e della dedizione dei vignaioli e del team di enologi della Cantina Letrari.

Ha una storia di oltre cinquant’anni caratterizzata da passione e qualità. Oltre a ciò, l’azienda dimostra un profondo rispetto per l’ambiente attraverso l’utilizzo di tecniche di viticoltura a sistema integrato SQNPI e sostenibile. Oggi, Letrari è considerata una delle realtà più interessanti nella produzione di vini del Trentino. Le uve di Chardonnay e Pinot Nero, coltivate lungo la zona della Vallagarina, vengono ancora vendemmiate a mano per creare gli eleganti Trentodoc Metodo Classico.

Attualmente, l’azienda gestisce 13 ettari di vigneti, coltivando anche altri nobili vitigni come Marzemino, Pinot Grigio, Teroldego e Moscato Rosa. A capo della cantina c’è Lucia Letrari, il cui impegno e creatività si riflettono nelle circa 140.000 bottiglie prodotte annualmente.

Lucia Letrari con la figlia Margherita, foto originale dall'azienda
Lucia Letrari con la figlia Margherita, foto originale dall’azienda

Trentodoc  Dosaggio Zero Mon Amour

Per coloro che non vogliono fare compromessi con il proprio palato, il Trentodoc Talento Dosaggio Zero di Letrari è una scelta quasi obbligata. Questo Metodo Classico rappresenta l’autenticità massima del meraviglioso terroir della Vallagarina e delle alte colline dolomitiche. Realizzato da una cuvée di uve Chardonnay e Pinot Nero, il vino matura sui propri lieviti per almeno 24 mesi prima di essere sboccato e senza aggiunta di sciroppo di dosaggio.

Di colore giallo paglierino brillante, questa bollicina presenta un perlage particolarmente sottile e persistente. Al naso rivela una buona intensità e una finezza assoluta, con leggeri sentori di mela e crosta di pane. Anche al palato, il protagonista è il frutto fresco. Asciutto e deciso, richiama i sentori fruttati percepiti in precedenza, con un piacevole tocco di acidità. Accompagnato da prosciutto crudo e scaglie di parmigiano, questo spumante rende indimenticabile ogni merenda. A tavola, si abbina perfettamente ad antipasti di pesce, crostacei, sushi e sashimi, oca e foie gras, pasta fresca all’uovo e tanto altro…

Letrari vigneti, foto originale dall'azienda
Letrari vigneti, foto originale dall’azienda

Ospitalità e turismo enogastronomico

La Cantina Letrari accoglie visitatori presso la propria struttura, offrendo degustazioni guidate e visite guidate dei vigneti e della cantina stessa. Durante le visite, gli appassionati di vino hanno l’opportunità di conoscere da vicino il processo di produzione dei vini spumanti e di apprezzare la bellezza dei vigneti che circondano l’azienda. L’ospitalità e l’accoglienza offerte dalla Cantina Letrari completano l’esperienza enogastronomica offerta ai visitatori.

Letrari vigneto Campom, foto originale dall'azienda
Letrari vigneto Campom, foto originale dall’azienda

Vigneti

I vigneti sono situati nelle zone più vocate della Vallagarina e della Terra dei Forti, dove il clima mediterraneo temperato, influenzato dall’Adige e dall’Ora del Garda, favorisce la coltivazione delle viti. Nel 1976, Leonello Letrari (purtroppo scomparso) fondò la sua azienda, emergendo fin da subito come un punto di riferimento per il Trentodoc e portando l’azienda a crescere fino al punto di svolta del 2000, con il completamento della moderna cantina, che rappresenta un equilibrato connubio tra tradizione ed efficienza innovativa.

Oggi, l’azienda è nelle sapienti mani della figlia Lucia, enologa come il padre, che con grande spirito imprenditoriale gestisce la cantina insieme al fratello Paolo. Le vigne di Chardonnay e Pinot Nero vengono ancora lavorate a mano e, una volta raggiunta la vicina cantina di Rovereto, riposano su lieviti selezionati e zucchero di canna per la rifermentazione in bottiglia secondo il metodo classico. Nella gamma dei vini Letrari, spiccano il Dosaggio Zero Riserva e la Riserva del Fondatore, dove la migliore selezione di uve riposa sui lieviti per non meno di 120 mesi.

Leonello Letrari con la figlia enologa Lucia, foto originale dall'azienda del 1987
Leonello Letrari con la figlia enologa Lucia, foto originale dall’azienda del 1987

Lucia Letrari

Lucia Letrari, enologa e proprietaria dell’azienda di famiglia omonima dal 1987, si è diplomata alla Fondazione E. Mach di S. Michele all’Adige. Fin da quando era bambina, ha seguito le orme di suo padre Leonello tra i vigneti e in cantina, e dopo il diploma è diventata responsabile della produzione dei Trentodoc e dei vini con il marchio di famiglia. La passione di Lucia per l’agricoltura e il vino è così grande che ha fatto della sua passione una professione a tutto tondo, portando la sua esperienza in varie associazioni di promozione del territorio trentino e nazionale.

In qualità di figura di spicco della Cantina Letrari, ha dimostrato nel corso degli anni una straordinaria forza e tenacia. Nell’ambiente prevalentemente maschile del settore vinicolo, dove le donne si scontrano spesso con molteplici ostacoli, Lucia ha saputo dimostrare una devozione totale e un coraggio indomabile, alimentati da una passione profonda.

Lucia letrari durante la vendemmia, foto originale dall'azienda
Lucia letrari durante la vendemmia, foto originale dall’azienda

I TrentoDoc prodotti:

Cuvèe Blanche (100% Chardonnay)

          Dosaggio Zero Trentodoc

Brut Trentodoc

Brut Rosè Trentodoc

Quore Riserva Trentodoc

Quore PieNne Riserva Trentodoc
Dosaggio Zero Riserva Trentodoc

Brut Riserva Trentodoc

+4 Rosè Riserva Trentodoc

976 Riserva del Fondatore Trentodoc

Letrari grandi vini e bollicine, foto originale dall'azienda
Letrari grandi vini e bollicine, foto originale dall’azienda
Emozioni…

Lucia Letrari, oltre ad essere un’imprenditrice che ammiro e stimo, è anche una vera amica. È sempre stata al mio fianco nei momenti difficili, offrendomi conforto, parole di sostegno e vicinanza. Spesso, basta un semplice messaggio da parte sua con delle emoticon che mi fanno sorridere e mi regalano un senso di compagnia, evitando così di sentirmi sola. Tra noi c’è un intenso rispetto e una complicità che non è facile trovare e stabilire, ma è accaduto tutto in modo naturale e spontaneo.

Famiglia Letrari, foto originale dall'azienda
Famiglia Letrari, foto originale dall’azienda

E’ una donna che ha saputo assimilare gli insegnamenti di suo padre e farli propri, aggiungendo il suo tocco personale e sperimentando costantemente. Non si è mai fermata, sempre alla ricerca di innovazione e qualità. Ha dimostrato la capacità di conciliare famiglia, lavoro e affetti con coraggio e perseveranza, incarnando la semplicità di una donna dal carattere forte e determinato. Può essere un po’ schietta e decisa, ma questo è motivato dalla sua volontà di riscatto e dalla consapevolezza di raggiungere risultati in un mondo impegnativo.

Lucia Letrari, imprenditrice, enologa, amica e donna del vino del trentino, foto originale dall'azienda
Lucia Letrari, imprenditrice, enologa, amica e donna del vino del trentino, foto originale dall’azienda

Lucia si racconta attraverso i suoi vini, alcuni dei quali, a mio parere, la descrivono nelle sue molteplici sfaccettature. Non è mai scontata o arrendevole, ma piuttosto intensa, attenta e generosa nel rapporto con gli altri, soprattutto con le donne. È sempre pronta a tendere una mano, offrendo tutto se stessa. Ti conquista con la sua risata, con battute ironiche e piene di verità. In certi aspetti è dolce e materna, presente e allo stesso tempo amica anche quando deve essere una leader.

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Renato Rovetta ideatore del concorso e della guida assieme ad alcuni giurati: Christine Collins, Carol Agostini, Daniele Raspini, Roberto Mattozzi

Vini rosé, o rosati o rosa? cosa sta cambiando nel 2023?

Vini rosa, la fortuna di apprezzare un vino versatile per tipologia.

Di Carol Agostini

In previsione del Concorso enologico nazionale dedicato ai vini rosa che si terrà in più sessioni tra maggio e giugno vi voglio trasmettere alcuni dati su questa tipologia di vino:

Il consumo di vino rosé, o rosato o rosa nel mondo è aumentato del 20% in meno di vent’anni: Una bottiglia su dieci bevuta sul mercato globale dei vini fermi è un vino rosato (rosa). L’Huffington post ha evidenziato come l’approccio a questo vino sia cambiato con l’hashtag “#roséallyear”.

Concorso Enologico Nazionale dedicato ai Vini Rosa, foto di Carol Agostini
Concorso Enologico Nazionale dedicato ai Vini Rosa, foto di Carol Agostini

Tuttavia, lo scenario è più articolato di quanto sembri, soprattutto per l’Italia dove il consumo è ancora basso ma la richiesta internazionale interessante.

Rosa Rosati Rosé la Guida al Bere Rosa, copertina della Guida di Renato Rovetta
Rosa Rosati Rosé la Guida al Bere Rosa, copertina della Guida di Renato Rovetta

L’Osservatorio mondiale dei vini rosé ha pubblicato la relazione annuale 2021 che analizza i dati pre-pandemia. Nel 2019 il consumo di rosé ha raggiunto i 23,6 milioni di ettolitri, rispetto al 2018 si registra un calo. Tuttavia, rispetto al 2002 i dati evidenziano una crescita del 20%. Il rosé si prende una quota del 10,5% dei consumi sul mercato dei vini fermi. I principali paesi consumatori sono Francia (35%), Stati Uniti (15%) e Germania (7%). L’Italia si piazza al 19° posto.

Logo, Rosa Rosati Rosè La Guida del Bere Rosa di Renato Rovetta
Logo, Rosa Rosati Rosè La Guida del Bere Rosa di Renato Rovetta

Per quanto riguarda la produzione, i dati globali rimangono più o meno stabili dal 2002 al 2019. I principali paesi produttori sono Francia, Stati Uniti, Spagna e Italia. La produzione italiana arriva a 2,2 milioni di ettolitri. Se si considerano i dati dell’export, la situazione cambia ancora. La Spagna guida la classifica per le esportazioni in volume con il 41% del totale. Seguono l’Italia (15%) e la Francia (14%). Se si considera invece il valore delle esportazioni, la Francia si conferma leader di mercato con il 34%, ma l’Italia è al secondo posto con il 21%.

I vini italiani rosé si stanno imponendo all’attenzione non solo dei consumatori ma anche degli esperti di settore. A testimoniarlo i risultati del Concours Mondial de Bruxelles – Selezione Rosé: tra i premiati spiccano le 64 medaglie conquistate dai vini rosati italiani. I giudici selezionati per valutare le etichette in concorso tratteggiano le tendenze del mercato mondiale dei vini rosé: il fenomeno è in ascesa e i consumatori scelgono i rosati soprattutto per celebrare un evento particolare o per accompagnare momenti conviviali.

Renato Rovetta ideatore del concorso e della guida assieme ad alcuni giurati: Christine Collins, Carol Agostini, Daniele Raspini, Roberto Mattozzi
Renato Rovetta ideatore del concorso e della guida assieme ad alcuni giurati: Christine Collins, Carol Agostini, Daniele Raspini, Roberto Mattozzi

La connotazione territoriale assume un valore specifico anche nel mercato dei vini rosati. Lo sanno bene i promotori di Rosautoctono, l’Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano nato nel 2019 per diffondere la cultura e la conoscenza del rosé italiano a livello nazionale e internazionale. Il progetto riunisce sei consorzi di tutela con l’obiettivo di coordinare iniziative di promozione e risorse.

In sintesi, i rosé italiani si confermano una scelta apprezzata dai consumatori sul mercato mondiale e il prezzo delle singole bottiglie aumenta di pari passo con il riconoscimento della qualità delle etichette.

Renato Rovetta durante il concorso, foto di Carol Agostini
Renato Rovetta durante il concorso, foto di Carol Agostini

L’Osservatorio Mondiale dei Vini Rosé, ha documentato come nel 2018 una bottiglia di vini su dieci è rosa, già allora questa tipologia ha iniziato la sua ripresa con un aumento del 31% della produzione annuale.

In testa per consumi ed ettolitri prodotti troviamo la Francia, dove il rosa rappresenta una istituzione, a seguire nella classifica dei Paesi produttori, Italia (4.5 milioni di hl), Usa e Spagna (3.8 milioni ciascuno), che insieme alla Francia fanno il 74% della produzione.

Ha invece smesso di pensare in rosa il Portogallo, che esce dalla top ten dei produttori di rosa a livello internazionale in favore della Romania. Quest’ultima, insieme ad Austria, Ungheria, Svizzera e Moldavia costituiscono l’avamposto del rosato mitteleuropeo che, solo dagli ultimi dieci anni, ha attestato percentuali in attivo incredibili: dal +60% al +180%.

Renato Rovetta ideatore concorso e guida con alcuni giurati
Renato Rovetta ideatore concorso e guida con alcuni giurati

L’attenzione verso il vino rosa aumenta soprattutto nei poli d’attrazione di fascia alta, come Germania e Regno Unito, da sempre legati al consumo di vitigni a bacca bianca. Paesi che, più di altri, hanno abbracciato l’ingresso sul mercato degli spumanti italiani in modo entusiasta e sono, per questo, lungimiranti verso scoperte di novità vitivinicole.

Più in generale, per ciò che concerne i Paesi Terzi, il mercato dei rosa è ancora tutto da costruire.Segue il resto del mondo, con Cile e Sud Africa che hanno rispettivamente raddoppiato e quadruplicato i volumi di produzione in pochi anni di vini rosa.Per quanto riguarda i volumi esportativi, il primo Paese è invece l’Ialia (36%), seguita da Spagna (26%), Francia (14%) e Usa (10%).

Il rosato costituisce da sempre un secondo vino di bandiera in alcuni territori italiani (come nel caso del Chiaretto di Bardolino, Cerasuolo D’Abruzzo o dei vini rosati in Puglia) ma negli ultimi anni altre zone produttive hanno risvegliato l’interesse verso la tipologia.

Alcuni bottiglie selezionate per il concorso Rosa,Rosati Rosé la Guida al Bere Rosa
Alcuni bottiglie selezionate per il concorso Rosa,Rosati Rosé la Guida al Bere Rosa

A tal proposito a Verona è stato costituito il primo gruppo di Consorzi racchiusi nell’ Istituto Rosautoctono, per la valorizzazione del rosato italiano, dopo la coscienza sulle potenzialità di questa tipologia, che rappresenta una buona opportunità economica, ma soprattutto un’occasione per abbattere gli ultimi stereotipi ancora esistenti all’interno di un settore, oggi completamente aperto all’innovazione.

Ancora adesso si sente dire: “vino da donne”, “vino di avanzo”, “miscuglio di vino bianco e vino rosso di bassa qualità” e tanto altro, invece il vino rosa è capace di stravolgere i pregiudizi, i paradigmi, aprendo al pubblico un modo nuovo di bere, di avvicinarsi al settore vinicolo, alla sperimentazione e all’autenticità di prodotti e territori diversi che credono in questa tipologia, alla sostenibilità che sempre più è vicina alle richieste di mercato.

E non solo…cinque anni fa in Italia un’altra figura di settore si prende a cuore i vini rosa e decide di creare la Prima Guida italiana tutta dedicata a questa tipologia così versatile. (dati raccolti da diverse fonti online pubbliche risalenti al 2021)

Programma Concorso Enologico Nazionale dedicato ai vini rosa:

PROGRAMMA 21 / 22 / 23 Maggio 2023

Domenica 21 Maggio

Arrivo dei Membri della Giuria H 17.00 in Località Piazza Mercato Lovere Bg

I membri della Giuria che già conoscono l’Hotel B&B “Vulcano Village” a Castro Lago d’Iseo

potranno raggiungerlo direttamente, gli altri saranno accompagnati da un servizio Navetta.

H 20.00 Ristorante Al Guelfo – Cena della Tradizione Bergamasca

_________________________

Lunedì 22 Maggio

H 9.00 Arrivo Ristorante Al Guelfo

H 9.30 Inizio Degustazione

H 11.30 Coffie-Break (15 Minuti )

H 13.30 Pranzo – Light-Lunch

Al termine del pranzo i giurati avranno il pomeriggio libero,

oppure la possibilità di visitare in Franciacorta l’Azienda “La Fiorita”

Martedì 23 Maggio

H 9.00 Arrivo Ristorante Al Guelfo

H 9.30 Inizio Degustazione

H 11.30 Coffie-Break ( 15 Minuti )

H 13.30 Pranzo – Light-Lunch

Buona commissione a tutti i giurati tra cui ci sono anch’io per la mia quarta presenza di seguito, buon lavoro! Carol Agostini

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Concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe durante il Rosso Morellino, foto da comunicato stampa

Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma

Rosso Morellino: il 14 e il 15 maggio si è celebrata la denominazione storica della Maremma.

Redazione – Carol Agostini

Anche in caso di maltempo fu confermato il grande banco d’assaggio aperto al pubblico e l’imperdibile concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe, la domenica sera. Il lunedì ci fu un walk around tasting e masterclass di approfondimento per i più esperti.

Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma, foto da comunicato stampa
Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma, foto da comunicato stampa

Ancora pochi giorni a “Rosso Morellino”, l’evento più prestigioso dedicato alla conoscenza della denominazione che da quest’anno si svolse in due giornate entrambe confermate anche in caso di maltempo.

Attimi di degustazione, articolo: Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma, foto da comunicato stampa
Attimi di degustazione, articolo: Rosso Morellino: maggio 2023 denominazione storica Maremma, foto da comunicato stampa

Il Consorzio di Tutela Morellino di Scansano infatti decise di aprirsi al grande pubblico, a cui dedicò la giornata inaugurale del 14 maggio con un appuntamento che vide protagonisti i produttori, in un importante banco d’assaggio, e il concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe. Fu confermata anche la parte dedicata agli operatori del settore, che si svolse lunedì 15 come di consueto presso le ex scuole elementari di Scansano, con approfondimenti e masterclass che misero in risalto le tipicità del Sangiovese della Costa Toscana.

Atmosfera durante l'evento; Rosso Morellino, foto da comunicato stampa
Atmosfera durante l’evento; Rosso Morellino, foto da comunicato stampa

Programma

Domenica 14 maggio: il grande banco d’assaggio e il concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe

Fu la novità di “Rosso Morellino” 2023. Il sipario sull’evento che celebrò la denominazione si alzò domenica 14 maggio all’Aeroporto Militare Corrado Beccarini di Grosseto (in Via Provinciale Castiglionese, 70). A partire dalle ore 18.00 il 4° Stormo divenne il luogo d’eccezione della prima giornata dell’evento. Qui fu allestito il Salone a cielo aperto del Morellino di Scansano dove oltre 40 aziende, ognuna con il proprio banco di assaggio, accolsero il pubblico per favorire la conoscenza delle tipicità di questo grande rosso toscano.

Concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe durante il Rosso Morellino, foto da comunicato stampa
Concerto di Joe Bastianich & La Terza Classe durante il Rosso Morellino, foto da comunicato stampa

Un’occasione unica per conoscere, attraverso le versioni Annata e Riserva, le sfumature del Sangiovese della Costa Toscana. Alle 21.00 spazio alla grande musica dal vivo con Rosso Morellino che ospitò la data di esordio del tour 2023 di Joe Bastianich & La Terza Classe.

Questo progetto nacque dalla passione sconfinata di Joe Bastianich per la musica rock, blues, soul e folk americana, che lo portò al sodalizio artistico con La Terza Classe, una delle poche realtà musicali italiane che sin dalla sua nascita si occupò di ricercare e di comporre musica ispirandosi al folk americano.

Bastianich, oltre ad essere uno dei maggiori imprenditori della ristorazione italiana nel mondo, è anche un produttore di Morellino di Scansano: la sua passione per questa zona della Toscana infatti portò la sua famiglia oltre venti anni fa a dar vita al proprio progetto produttivo con l’obiettivo di far scoprire la grandezza enologica di quest’area della Maremma.

Ci fu anche la possibilità di gustare alcuni prodotti gastronomici grazie alla presenza dei food truck. La serata fu garantita anche in caso di pioggia e avvenne presso l’Hangar dell’Aeroporto Militare.

L’evento fu gratuito con posti limitati. LaTerzaClasse_BancoAssaggio e fu obbligatorio rispettare le disposizioni dell’Aeronautica Militare indicate.

Rosso Morellino: il 14 e il 15 maggio si è celebrata la denominazione storica della Maremma, foto da comunicato stampa
Rosso Morellino: il 14 e il 15 maggio si è celebrata la denominazione storica della Maremma, foto da comunicato stampa

Lunedì 15 maggio: la giornata dedicata agli operatori del settore

Il lunedì si svolse la consueta giornata dedicata agli operatori del settore. Il programma iniziò con il Walk Around Tasting. Dalle ore 11 sino alle ore 18 al piano superiore dell’ex Scuole Elementari di Scansano, in via XX Settembre, 30, fu presente un’ampia selezione di Morellino di Scansano in degustazione libera.

Previsti anche due momenti di approfondimento con una degustazione alla cieca alla scoperta delle differenti espressioni di Morellino condotta da Andrea Gori e Leonardo Romanelli che vide la partecipazione di Joe Bastianich alle ore 10.45 e una masterclass di approfondimento sempre condotta dai due critici e giornalisti enogastronomici alle ore 15.

Dalle 12.30 alle 14.30 fu inoltre aperto un buffet con assaggi dei prodotti tipici del territorio in abbinamento al Morellino.

Momenti di degustazione Rosso Morellino, foto da comunicato stampa
Momenti di degustazione Rosso Morellino, foto da comunicato stampa

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Walter Massa, Colli Tortonesi, Derthona, foto da sito

Colli Tortonesi, il Timorasso e la filiera Derthona dal 2005

Cresce l’interesse per i Colli Tortonesi grazie al traino del Timorasso e di tutta la filiera Derthona

Redazione – Carol Agostini

Walter Massa: “Il Derthona Timorasso è già presente nei migliori ristoranti. Ora dobbiamo fare comunità, promuovendo le peculiarità gastronomiche del territorio”  

Colli Tortonesi, il Timorasso e la filiera Derthona dal 2005, QuoVadis Derthona 2023, foto da comunicato stampa
Colli Tortonesi, il Timorasso e la filiera Derthona dal 2005, QuoVadis Derthona 2023, foto da comunicato stampa

Si è chiuso tra gli applausi e con un “compito a casa” per tutti gli appassionati di prodotti enogastronomici di qualità l’appuntamento di lunedì scorso “Quo vadis Derthona? – Voci autorevoli da territori di successo”, svoltosi al Teatro Civico di Alessandria.

Cresce l'interesse per i Colli Tortonesi grazie al traino del Timorasso e di tutta la filiera Derthona, logo del progetto, immagine da comunicato stampa
Cresce l’interesse per i Colli Tortonesi grazie al traino del Timorasso e di tutta la filiera Derthona, logo del progetto, immagine da comunicato stampa

Una tavola rotonda di ospiti d’eccezione ha infatti dibattuto, davanti a una platea di oltre 300 persone (tutto esaurito a teatro e nei locali collegati all’iniziativa) su come raccontare e rilanciare il territorio tortonese e le sue produzioni tipiche, a partire da peculiarità come il vino Derthona Timorasso. Le conclusioni affidano una responsabilità ben precisa a tutto il “turismo lento”: gli operatori locali devo infatti operare insieme e creare comunità, ma l’ultima parola in termini di promozione del territorio spetta a chi lo visita e soprattutto lo “gusta”.

QuoVadis Derthona, articolo: Colli Tortonesi, il Timorasso e la filiera Derthona dal 2005, foto da comunicato stampa
QuoVadis Derthona, articolo: Colli Tortonesi, il Timorasso e la filiera Derthona dal 2005, foto da comunicato stampa

Correva l’anno 2005 quando Walter Massa, presidente e ideatore del marchio “Terre Derthona”, nonché anima del progetto di valorizzazione del territorio Tortonese, lanciò una sfida che allora poteva suonare come una provocazione.

“Entro 15 anni – disse di un evento pubblico di allora – tutti i ristoranti e le enoteche di livello avranno nelle loro carte un vino dei Colli Tortonesi”. Lunedì scorso, Massa ha ricordato quella sorta di “profezia” fatta in tempi non sospetti e ha introdotto i prossimi passi su cui il territorio dovrà lavorare. “Oggi – ha detto il presidente del marchio “Terre Derthona” – il nostro vino è davvero presente nei migliori ristoranti.

Ciò deve fungere da traino e da modello per tutto il paniere delle eccellenze del nostro territorio: il formaggio Montebore, il salame nobile del Giarolo, le pesche di Volpedo, le ciliegie di Garbagna, i tartufi dell’Appennino, gli ortaggi della Valle Scrivia”.

Cresce l'interesse per i Colli Tortonesi grazie al traino del Timorasso e di tutta la filiera Derthona, foto da comunicato stampa
Cresce l’interesse per i Colli Tortonesi grazie al traino del Timorasso e di tutta la filiera Derthona, foto da comunicato stampa

Infine, Massa ha dettato i prossimi passi per un’autentica ed efficace promozione territoriale. “Come operatori economici locali – ha aggiunto – è importante lavorare insieme, creando condivisione e comunità. Ma i primi ambasciatori dovranno essere proprio i turisti amanti del cibo e del buon vino, che sostando nelle nostre zone potranno raccontare le tante peculiarità che siamo in grado di offrire, dal salame del Giarolo tagliato “obbligatoriamente” a 45 gradi al Tartufo di San Sebastiano Curone, solo per fare due esempi.

Logo Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, immagine da comunicato stampa
Logo Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, immagine da comunicato stampa

In altri termini, l’apporto da parte di chi visita e approfondisce la conoscenza del territorio sarà fondamentale per tagliare con successo il prossimo traguardo. La case history del vino Derthona Timorasso, da parte sua, sta indicando a tutti gli operatori del territorio la giusta strada da percorrere”.

Oltre a Walter Massa, durante la tavola rotonda di lunedì scorso si sono susseguiti i contributi del fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, dello storico e scrittore Luciano Bertello, del presidente di Banca d’Alba Tino Cornaglia, del direttore artistico di R&P Davide Rampello e del titolare del ristorante 3 stelle Michelin “Dal Pescatore” di Canneto sull’Oglio (Mantova), Antonio Santini. Ai massimi livelli anche la presenza istituzionale, con l’intervento del sindaco di Tortona, Federico Chiodi.

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Vignaioli Contrari 2023 Articolo di Adriano Guerri

A Spilamberto Vignaioli Contrari 2023, assaggi e notizie

Nei giorni 13 e 14 maggio 2023 ha avuto luogo la 7° edizione di Vignaioli Contrari. Di Adriano Guerri L' appassionante evento si è svolto all'interno degli ampi spazi della…