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  • 42° Forum della Cultura del Vino, Festa dei Sommelier, Lazio

    42° Forum della Cultura del Vino, Festa dei Sommelier, Lazio

    42° Forum della Cultura del Vino e Festa dei Sommelier, con i Vini del Lazio per l’Estate

     

    Redazione – Carol Agostini

    Dove, quando?

    Lunedì 1° luglio – ore 11.30

    Hotel Rome Cavalieri Hilton

    Via Alberto Cadlolo, 110 – Roma

    Intervengono

    Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio

    Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare della Regione Lazio

    Massimiliano Raffa, Commissario Straordinario Arsial

    Franco Maria Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier – Bibenda Editrice

    È in programma lunedì 1° luglio a Roma, all’Hotel Rome Cavalieri a partire dalle 11.30, il 42° Forum della Cultura del Vino, curato dalla Fondazione Italiana Sommelier con il contributo di Regione Lazio e Arsial.

    42° Forum della Cultura del Vino, Festa dei Sommelier, Lazio
    42° Forum della Cultura del Vino, Festa dei Sommelier, Lazio

    Il “Forum” è un evento annuale di particolare rilevanza nel panorama enologico nazionale, dedicato alla celebrazione della cultura del vino. Riunisce sommelier, produttori, esperti del settore, appassionati e operatori dell’enogastronomia con l’obiettivo di esplorare tematiche cruciali come la degustazione, la produzione vinicola, le nuove tendenze del mercato, la sostenibilità e l’educazione enologica.

    L’edizione del 1° luglio è interamente dedicata al Lazio, alla sua crescita qualitativa e al fatto che, nonostante la presenza di aziende e produzioni di livello altissimo, i vini della nostra regione non abbiano ancora ottenuto il riconoscimento che meritano, a causa di pregiudizi radicati che ne hanno storicamente limitato l’apprezzamento. ll “Forum” rappresenta, quindi, un’importante piattaforma di dialogo, per discutere di strategie e soluzioni, finalizzate a promuovere una valorizzazione più equa e consapevole, rapportata alla grande qualità dei vini laziali.

    Al “Forum” prenderanno parte, in qualità di relatori, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, l’Assessore con deleghe a Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare della Regione Lazio Giancarlo Righini, il Commissario Straordinario di Arsial Massimiliano Raffa e il Presidente della Fondazione Italiana Sommelier e di Bibenda Editrice Franco Maria Ricci, coadiuvati da un parterre importante, composto da esperti e operatori del settore.

    L’evento si accompagna alla Festa del Sommelier, durante la quale saranno nominati 350 sommelier del vino e dell’olio, oltre alla consegna degli attestati d’onore per i 10, 15, 20, 25 e 30 anni di appartenenza alla Fondazione Italiana Sommelier. In questa cornice, , a partire dalle 16.00, sarà allestito un grande banco di assaggio con la partecipazione di oltre 50 aziende del Lazio, che proporranno in degustazione più di 300 etichette di vini bianchi, rosati e spumanti di loro produzione.

    “Dichiarazione dell’Assessore Righini – da inserire”

    “Regione Lazio e Arsial hanno scelto di sostenere la 42° edizione del forum della cultura del vino che per quest’anno è dedicato ai vini e alle cantine della nostra regione. È una grande opportunità per tutto il nostro settore vitivinicolo, che si colloca nel solco della strategia di promozione che stiamo portando avanti da un anno in sinergia con l’Assessorato, mirata al racconto del Lazio come regione di eccellenza enologica, con elevati standard qualitativi e un proprio modello di sviluppo, che abbiamo chiamato appunto ‘Modello Lazio’. Crediamo nella qualità e siamo convinti, sulla scia dei risultati che stiamo raccogliendo, che i territori del Lazio siano pronti per competere con le regioni più blasonate, senza temere confronti, né sul mercato interno, né nei contesti internazionali”.

    Nel complesso, il “42° Forum della Cultura del Vino” e la “Festa dei Sommelier”, rappresentano un’occasione di confronto e crescita per il settore enologico, finalizzata alla promozione del patrimonio vitivinicolo del Lazio e alla sua valorizzazione, anche oltre i confini nazionali. Maggiori informazioni sull’iniziativa, incluso il programma della giornata, sono disponibili sui siti della Fondazione Italiana Sommelier – Bibenda (www.bibenda.it) e Arsial (www.arsial.it).

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Siti di riferimento: http://www.bibenda.it http://www.arsial.it

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/ https://www.papillae.it/

  • I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I Magnifici 16

    Di Adriano Guerri

    Martedì 16 aprile, durante la 56° edizione di Vinitaly ho partecipato ad una degustazione guidata dei vini delle Marche, magistralmente condotta dall’esperta Wine Educator Cristina Mercuri. Avvenuta in Sala Raffaello,all’interno del Padiglione Marche. Le Marche sono una splendida regione e tutta da scoprire soprattutto per quanto riguarda l’enoturismo, ho sottolineato il Presidente di IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini) Michele Bernetti. Concordo pienamente con il presidente, durante le mie visite in alcuni areali della regione, ho scoperto e visitato alcuni suggestivi e medievali borghi di rara bellezza con panorami mozzafiato. Prima di passare all’analisi sensoriale dei vini, alcuni cenni sulle Marche vinicole.

    Cristina Mercuri in Sala Raffaello, foto dell'autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri
    Cristina Mercuri in Sala Raffaello, foto dell’autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I magnifici 16 sono appunto 16 denominazioni, di cui 4 sono Docg e 12 sono Doc di questa stupenda regione tutelate da IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini). Le Docg sono : Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona. Le Doc, Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di Sanseverino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.

    I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri, vini degustati, foto dell'autore
    I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri, vini degustati, foto dell’autore

    Un territorio piuttosto variegato contraddistinto dal 70% di rilievi collinari ed il 30% montuosi. Il clima è di carattere mediterraneo lungo la fascia costiera verso sud e più continentale nell’entroterra verso nord. Le escursioni termiche tra le ore diurne e notturne sono notevoli ovunque. Le condizioni pedoclimatiche sono propizie per l’allevamento della vite nell’intero territorio collinare. I vitigni che affondano le radici sono sia autoctoni sia alloctoni, per quanto riguarda le varietà a bacca bianca è il Verdicchio il più diffuso, ma anche Pecorino, Passerina, Trebbiano, Malvasia e Biancame, tra quelli a bacca nera, Montepulciano, Sangiovese, Vernaccia Nera e Lacrima.

    Al tavolo di degustazione, foto dell'autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri
    Al tavolo di degustazione, foto dell’autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    Sedici le Denominazioni, 12 i vini degustati:

    1) Garofanata Marche Igt Bianco 2022 Terracruda – Giallo paglierino con sfumature dorate, rivela note di fiori di campo, agrumi e spezie, piacevole spalla fresca e altrettanto la vena sapida, coerente e persistente.
    Sito di riferimento: www.terracruda.it

    2) Ribona ‘D’ Colli Maceratesi Doc 2022 Saputi – Giallo paglierino luminoso, emana note di fiori di camomilla, pesca, albicocca e frutta esotica, sorso vibrante e saporito, lungo e duraturo.
    Sito di riferimento: www.saputi.it

    3) Il Famoso Grottino 2022 Marche Bianco Igt Bruscia – Giallo paglierino, al naso arrivano note di rosa bianca, litchi, maracuja e pepe bianco, palato coerente e saporito, il sorso rimane in bocca a lungo.
    Sito di riferimento: www.brusciavini.it

    4) Bellantonio Marche Igt 2021 Tenuta Santi Giacomo e Filippo – Incrocio Bruni 54 – Giallo paglierino tenue, rimanda sentori di fiori di campo, mela verde, susina e lime, gusto fresco e ben equilibrato, armonioso e lungo.
    Sito di riferimento: www.tenutasantigiacomoefilippo.it

    5) Chiaraluce Bianchello del Metauro Doc Superiore 2021 Crespaia – Giallo paglierino brillante, sprigiona note di albicocca, pesca e zagara, palato delicato e leggiadro.
    Sito di riferimento: www.crespaia.it

    6) Fiori Pergola Doc Aleatico Rosato 2023 Fattoria Villa Ligi – Rosa tenue, dipana note di fragolina di bosco, ribes e rosa canina, sorso accattivante e persistente
    Sito di riferimento: www.villaligi.it

    7) Guardengo Lacrima di Morro d’Alba Superiore Guardengo 2022 Lucchetti – Rosso rubino con riflessi carminio, con note di amarena, ribes, tamarindo e pepe nero, palato carezzevole, pieno, appagante e durevole.
    Sito di riferimento: mariolucchetti.it

    8) Focara Rive Colli Pesaresi Doc 2021 Fattoria Mancini – Di un bel rubino trasparente, palesa sentori di frutti di bosco, melagrana e spezie dolci, palato avvolgente, aggraziato e persistente.
    Sito di riferimento: www.fattoriamancini.com

    9) Collequanto Serrapetrona Doc 2018 Terre di Serrapetrona – Rosso rubino profondo con sfumature granata, emergono sentori di pot-pourri floreale, prugna, amarena, polvere di cacao e pepe, al gusto è rotondo e di buona corrispondenza gusto-olfattiva
    Sito di riferimento: www.terrediserrapetrona.it

    10) Il Cacciatore di Sogni 2022 Rosso Conero Doc La Calcinara – Montepulciano 100% – Rosso rubino intenso, naso intenso di prugna, marasca, sottobosco e bacche di ginepro, attacco tannico poderoso ma setoso, avvolgente e persistente.
    Sito di riferimento: www.lacalcinara.it

    11) Sassi Neri Conero Riserva Docg 2020 Fattoria Le Terrazze – Montepulciano 100% – Rosso rubino profondo con riflessi granata, libera sentori di frutti di bosco maturi, spezie orientali e balsamiche, al palato è deciso e preciso, armonico e lungo.
    Sito di riferimento: wwwfattorialeterrazze.it

    12) Luigi Fiorini Colli Pesaresi Riserva Doc 2019 Fiorini – Sangiovese 100% – Rosso rubino trasparente, si percepiscono note di violetta, ciliegia, ribes, mora e tabacco, al palato è fine, generoso ed armonioso.
    Sito di riferimento: wwwfioriniwines.it

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance

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  • Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte

    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte

    Sbocciano in primavera Malghe in fiore, gli eventi più genuini dedicati alla scoperta dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria

    Redazione – Carol Agostini

    Dal 13 maggio al 3 giugno torna Malghe in fiore, un modo divertente e completo per vivere una vacanza in pieno relax e a contatto con la natura. Un territorio, quello dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria, che conserva il fascino di una volta e che svela ai suoi ospiti la bellezza delle sue vette e le sconfinate distese di verde a perdita d’occhio. Nelle stesse date, si affianca anche il gustoso evento Sapori in malga durante il quale si possono gustare una selezione di delizie primaverili nelle baite e nelle taverne che aderiscono all’iniziativa.

    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte, foto da comunicato stampa
    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte, foto da comunicato stampa

    L’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria, con oltre 30 malghe e rifugi tipici, dà il benvenuto alla la bella stagione con gli eventi di Malghe in fiore, un ricco programma settimanale per scoprire o riscoprire il lato più autentico di questo territorio.

    Ricaricarsi, respirare profondamente e ammirare il risveglio della natura, sono queste le parole chiave per vivere l’incanto della primavera alpina, con le sue attività e le sue bontà gastronomiche servite dalle baite e osterie contadine che partecipano all’iniziativa. Si affianca a questo Sapori in malga, per scoprire la cucina locale con piatti gustosi come i canederli o il raffinato risotto all’abete rosso con formaggio cremoso.

    IL PROGRAMMA DI MALGHE IN FIORE PER SCOPRIRE UN TERRITORIO RICCO DI FASCINO E DI ESPERIENZE

    Le attività di Malghe in fiore sono scandite da un programma ricco e ben strutturato per garantire all’ospite dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria un soggiorno immersivo. Si inizia lunedì con un tour guidato in e-bike attraverso meleti e vigneti per passare ad un’escursione sul tema delle erbe a Naz, un grazioso paese a 890m s.l.m, immerso in uno scenario di innumerevoli frutteti nella Valle Isarco. Si può provare, martedì, Una botta di Salute!

    Un’escursione (immuno)stimolante nella Valle d’Altafossa, oppure mercoledì l’esperienza del Bagno di bosco presso la cascata di Vandoies di Sopra per una connessione totale con la natura. Giovedì con un’escursione guidata sull’Alpe di Rodengo e Luson e venerdì con una passeggiata a tema mele a Naz. La settimana si conclude domenica con una camminata mattutina a Terento a 1.210m s.l.m, chiamato anche il paese del sole grazie alle sue 2.000 ore di luce all’anno.

    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte, foto da comunicato stampa
    Rio Pusteria e le Malghe in fiore 2023 con tante scoperte, foto da comunicato stampa

    Grande conclusione di Malghe in fiore c’è Mountain Glow Yoga sabato 3 giugno sul monte Gitschberg: una lezione di yoga molto speciale con tanta aria pura, una vista spettacolare e quel senso di libertà che le montagne dell’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria sanno regalare. In contemporanea a Malghe in fiore, Sapori in malga celebra il lato gastronomico tanto apprezzato da chi frequenta il territorio. Iscriversi agli eventi settimanali proposti è molto semplice, si può consultare il dettagliato calendario della attività e prenotare, oppure recarsi personalmente presso tutti gli uffici informazioni delle aree vacanze di Rio Pusteria.

    L’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria è un territorio vocato all’ospitalità che regala emozioni, un luogo di pace e tranquillità immerso in una natura incontaminata. Preziosa compagna di viaggio anche in questo periodo è l’Almencard, che apre le porte ad una vacanza ricca di vantaggi; gli ospiti la ricevono gratuitamente al momento del check-in presso le strutture partner.

    La carta include accessi gratuiti ai musei e spostamenti gratuiti con i mezzi pubblici dell’Alto Adige, compresi treni regionali, bus, le funivie di Renon, San Genesio, Meltina e Verano, il trenino del Renon, la funicolare della Mendola e il PostBus Switzerland per Müstair in Svizzera. L’utilizzo delle cabinovie Gitschberg e Jochtal sono gratuite dal 13 maggio al 7 luglio e dal 18 settembre al 4 novembre.

    Da comunicato stampa

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

    Sito evento: https://www.smstudiopr.it/it/news/dettagli/malghe-in-fiore-sbocciano-in-primavera-gli-eventi-piu-genuini-dedicati-alla-scoperta-dellarea-vaca.html

    Sito ufficiale: https://www.riopusteria.it/it/area-vacanze/rio-di-pusteria

    Sito immagine: https://www.flickr.com/photos/155991625@N03/albums

    Sito ufficio stampa: https://www.smstudiopr.it/it/pr-communication.html

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Vallepicciola con le sue proposte per l’estate 2023

    Vallepicciola con le sue proposte per l’estate 2023

    Per l’estate 2023 Vallepicciola ha in programma una serie di eventi a tema tra enogastronomia e divertimento nel cuore della sua azienda: clou il Bubbly Event del 1° giugno e il Trek & Wine del 10 giugno.

    Redazione – Carol Agostini

    Un’estate ricca di eventi nel cuore dell’azienda vitivinicola Vallepicciola, cantina d’eccellenza nel cuore del Chianti Classico e allo stesso tempo realtà rappresentativa dell’intera Toscana. Dal successo delle “Wine Safari Experience”, il viaggio in jeep alla scoperta dei segreti di Vallepicciola tra le sue tre colline e i suoi suggestivi 107 ettari di vigne, si passa alle serate a tema.

    Vallepicciola con le sue proposte per l'estate 2023, foto da comunicato stampa
    Vallepicciola con le sue proposte per l’estate 2023, foto da comunicato stampa

    La carrellata di eventi avrà inizio con il “Bubbly Event”, nel corso del quale il 1° giugno al centro della scena ci sarà la musica accompagnata dallo Champagne Petite Vallée Brut – Premier Cru, mentre il 10 giugno sarà la volta del “Trek & Wine”, una passeggiata tra le vigne con l’agronomo, pic-nic e degustazione.

    “Dove cresce buon vino è più bello festeggiare”. Sarà una estate ricca di eventi, quella che Vallepicciola si appresta a inaugurare il 1° giugno prossimo con il tanto atteso Bubbly Event.

    Dalle ore 19.00 in poi, nel cuore della azienda vitivinicola e dalla sua terrazza panoramica che offre tramonti mozzafiato sulla valle del Chianti, la festa con a tema lo Champagne che Forget-Brimont e Vallepicciola hanno creato per festeggiare i 35 anni della azienda toscana. Per la serata è prevista ottima musica dal vivo, una degustazione stile finger-food mentre nei calici di Vallepicciola verrà servito lo Champagne Petite Vallée Brut – Premier Cru.

    Estremamente elegante, note di pain brioche, burro, frutti esotici, agrumi e fiori bianchi, questo Champagne è capace di esprimere grande finezza e un finale persistente. Non a caso, queste sono le caratteristiche delle serate a Vallepicciola che, appunto, promettono un finale lungo e persistente fino a ben oltre il tramonto.

    Invece, per tutto il corso dell’estate e fino a dicembre, accompagnati dallo staff di Vallepicciola è possibile vivere la Wine Safari Experience tra le vigne cui segue la visita in cantina con degustazione di prodotti locali e sette etichette in abbinamento, oltre all’assaggio di un vino direttamente dalla barrique.

    Quindi, per il 10 giugno alle ore 11.00 è in programma Trek & Wine, una passeggiata tra le vigne di Vallepicciola con l’agronomo al quale seguirà un pic-nic e relativa degustazione.

    La bottaia di Vallepicciola, foto da comunicato stampa
    La bottaia di Vallepicciola, foto da comunicato stampa

    GLI EVENTI A TEMA DI VALLEPICCIOLA TRA VINO E MUSICA

    L’estate a Vallepicciola prosegue anche a luglio e agosto con una serie di eventi a tema che, dopo il successo degli scorsi anni, promettono di diventare un appuntamento fisso nella tenuta senese di Castelnuovo Berardenga. Il 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti, alle ore 19.00 è in programma il BBQ & Wine. Ormai diventato popolare anche in Italia, il barbecue negli stati Uniti è un vero e proprio momento conviviale irrinunciabile nella tradizione culinaria americana. Vallepicciola lo ripropone alzando l’asticella, nel connubio tra carne di qualità, vino della azienda nel Chianti, sigaro rigorosamente toscano e ottima musica dal vivo.

    Per l'estate 2023 Vallepicciola ha in programma una serie di eventi a tema tra enogastronomia e divertimento nel cuore della sua azienda: clou il Bubbly Event del 1° giugno e il Trek & Wine del 10 giugno, foto da comunicato stampa
    Per l’estate 2023 Vallepicciola ha in programma una serie di eventi a tema tra enogastronomia e divertimento nel cuore della sua azienda: clou il Bubbly Event del 1° giugno e il Trek & Wine del 10 giugno, foto da comunicato stampa

    Dagli Stati Uniti si ritorna in Europa, in particolare in Spagna per la serata del 2 agosto dal titolo Aperiwine & Tapas. Sempre a partire dalle ore 19.00, la produzione vinicola di Vallepicciola saluterà le Tapas spagnole sempre più legate alla tradizione culinaria mediterranea. Grazie al sottofondo musicale, la serata non mancherà di far ballare i suoi ospiti. Quindi, il 9 agosto, per la serata è Vallepicciola a chiedere ai suoi ospiti un dressing code completamente in bianco, così come da recente tradizione diffusasi qualche estate fa anche in Italia. Aperiwine in white, il nome dell’evento con musica dal vivo e buon vino a partire dalle 19.00.

    Vallepicciola e la cantina, foto da comunicato stampa
    Vallepicciola e la cantina, foto da comunicato stampa

    A seguire, il 23 agosto, un tuffo nella tradizione italiana con il classico Aperiwine & pizza, ovvero l’aperitivo servito con pizza e vino accompagnato da musica live, sempre a partire dalle ore 19.00. Il gran finale dell’estate e delle manifestazioni a tema organizzate da Vallepicciola sarà il 30 agosto, sempre a partire dalle ore 19.00, con End of Summer Aperiwine: un ottimo aperitivo d’accompagnamento, musica dal vivo e a seguire buon vino.

    Per partecipare agli eventi e alle manifestazioni organizzate da Vallepicciola è necessario prenotare ai seguenti contatti: 05771698718, oppure 342 0369692, ovvero inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica: visit@vallepicciola.com.

    Da comunicato stampa

    (altro…)

  • Il Sake e le Ostriche di vario tipo e provenienza 2022

    Il Sake e le Ostriche di vario tipo e provenienza 2022

    Il Sake e le Ostriche di vario tipo e provenienza 2022

    Di Gaetano Cataldo

     

    L’ostrica è un mollusco bivalve presente praticamente in tutti i mari, dove si riproduce e cresce liberamente; molti però sostengono, e a ragion veduta, che le migliori e più saporite ostriche non siano quelle selvatiche ma quelle di allevamento della costa francese che guarda all’Oceano Atlantico, verso il sud della Bretagna e nella regione del Merennes-Oléron anche se in realtà non mancano le eccellenze in diverse aree del Mar Mediterraneo e del mondo.

    L’ostricoltura è diffusissima principalmente in Cina, Corea del Sud e Giappone; si pensi che circa il 70% della produzione annua di ostriche giapponesi proviene dalla Baia di Hiroshima… qui le ostriche sono chiamate “Latte del Mare”, sono molto apprezzate per dimensione, tenerezza e gusto, e sono rinomate soprattutto per le condizioni in cui crescono: i nutrienti di ben sei fiumi discendenti dai monti del Chugoku, che si riversano nella baia, ed il conseguente blend tra acqua dolce ed acqua salata rende questa specie ittica davvero speciale; nella classifica mondiale troviamo la Francia al quarto posto, prima in Europa, poi l’Irlanda e la Spagna.

    Allevamento di Arcachon Basin di ostriche
    Allevamento di Arcachon Basin di ostriche

     

    Ostrica Concava, articolo Il Sake e le Ostriche 2022
    Ostrica Concava, articolo Il Sake e le Ostriche 2022

    L’ostrica concava del Pacifico, la Crassostrea Gigas, è la più coltivata al mondo, proviene dal Giappone ed è presente anche in altre aree di Oriente ed Estremo Oriente.

    L’ostrica concava viene selezionata da molti allevatori europei grazie alla sua crescita rapida ed alla sua adattabilità: infatti a causa della scomparsa dell’ostrica portoghese, la Crassotrea Angulata, verso gli anni ’70 ha trovato vasta diffusione sul Vecchio Continente assieme all’ostrica piatta, detta Ostrea Aedulis.

     

    Ostrica Piatta, articolo Il Sake e le Ostriche 2022
    Ostrica Piatta, articolo Il Sake e le Ostriche 2022

    Le due specie sono entrambe molto apprezzate dai consumatori di tutto il mondo anche se dal punto di vista gastronomico le ostriche piatte vengono ritenute più pregiate grazie alla morbida aromaticità e delicatezza della texture, mentre le ostriche concave o allungate sono generalmente più carnose e posseggono un sapore salmastro spiccato che le rende più persistenti.

     

    Per poter ottenere le larve di ostriche necessarie agli allevamenti, dette anche “naissain”, si provvede alla captazione del novellame in ambiente marino aperto, oppure selezionando gli esemplari adulti per l’avanotteria.

    Dagli stock di allevamento gli esemplari che avranno compiuto in media 18 mesi verranno prelevati per mezzo dei cosiddetti “plates”, piccole imbarcazioni dallo scafo e dalla chiglia piatta, portati fino alle aree adibite ad ostricoltura e disposti a seconda di come si intende allevarli.

    Al giorno d’oggi esistono diverse tecniche di allevamento come ad esempio quella a “poches”, ossia la disposizione delle giovani ostriche in sacche consistenti in piccole reti di plastica, a loro volta disposte su tavole di metallo o a sparse al suolo di modo però che siano esposte alla risacca del mare, sacche che dovranno essere periodicamente rivoltate per garantire la crescita regolare di questi frutti di mare ed assicurare loro buone condizioni di vita ed un’ottimale circolazione dell’acqua di mare.

    Il modello di ostricoltura cambia nella laguna mediterranea, ne sono un esempio lo stagno di Leucate e lo stagno di Thau, dove l’allevamento è verticale vista la scarsa escursione di marea e le ostriche vengono ancorate a corde vegetali a tre legnoli, oppure a corde sintetiche di nylon, piuttosto che a tavole di legno di mangrovia, ma sempre ad immersione permanente e con crescita più rapida rispetto agli esemplari allevati in Nord Europa.

    Allevamento di ostriche, Oyster farm Azienda Agricola Costa Mare
    Allevamento di ostriche, Oyster farm Azienda Agricola Costa Mare

    Dopo la fase di pre-ingrasso ed ingrasso durante l’allevamento le ostriche passano alla rifinitura in apposite vasche o bacini di decantazione perché possano espellere melma e sabbia, dove talvolta degli iniettori di ossigeno aiutano a far affiorare i batteri nocivi in forma di schiuma facilmente eliminabile.

    Caratteristici della Charente Marittima e della Vandea i bacini d’argilla alimentati da una miscela di acqua di mare e d’acqua dolce, detti “claires”, conferiscono alle ostriche un gusto particolare ed il tipico colore da “verdissement”.

    Per quanto si suppone che l’ostricoltura sia stata avviata per prima dal popolo cinese non ci sono tracce evidenti e sufficientemente attendibili a dimostrarlo mentre, come la storia dimostra, questa pratica dell’acquacoltura pare più evidente essere stata inventata dagli Antichi Romani ed avviata persino nell’antica Albione da cui partivano cospicui carichi per Roma, tanto gli antichi latini ne andavano ghiotti e le reputassero indispensabili per la migliore riuscita di un banchetto:

    Vassoio di ostriche
    Vassoio di ostriche articolo Il Sake e le Ostriche di vario tipo e provenienza 2022

    fu così che da piatto povero, sotto Nerone, le ostriche divennero un piatto estremamente prelibato ed alla moda, tanto più che quelle provenienti dal Canale della Manica erano decisamente diverse rispetto a quelle che si raccoglievano lungo le coste della penisola italica, dell’Egitto e dell’Antica Grecia, ove il delizioso frutto di mare era considerato sì un cibo prelibato ma alla portata di tutti:

    d’altronde il termine ostracismo, la pratica di votare o meno a favore l’esilio per un cittadino, si compiva proprio trascrivendo tale scelta su di una conchiglia di ostrica.

     

    Naturalmente, per quanto le notizie scarseggino o non vengano valutate alcune fonti, le ostriche hanno costituito per millenni un cibo fondamentale per l’alimentazione umana grazie alla loro reperibilità e semplicità di consumo, tanto nell’area mediterranea quanto in Cina ed in Giappone: l’allevamento delle ostriche risale ad epoche remote e la singolarità dell’ostricoltura nel Sol Levante consisteva nell’impiegare rocce e canne di bambù a cui i bivalvi si attaccavano molto agevolmente.

    Ostrica Pied de Cheval di Aquitania è tra le più care sul mercato
    Ostrica Pied de Cheval di Aquitania è tra le più care sul mercato, articolo Il Sake e le Ostriche di vario tipo e provenienza 2022

    Tra le ostriche piatte più famose vanno menzionate le Ostriche Belon, dalla tipica forma tondeggiante e dal gusto delicato, chiamate così perché un tempo venivano affinate esclusivamente sulle rive del fiume Belon in Bretagna, e le Ostriche Marenne, dal tipicissimo color verde acqua dovuto ad un’alga chiamata navicula blu che ne rilascia il colore… assieme all’Ostrica Pied de Cheval di Aquitania è tra le più care sul mercato.

    Il recipiente più antico per bere il sake è la sakazuki, una coppa dall’apertura molto ampia fatta in terracotta o porcellana, finemente laccata e decorata, oggi disponibile sia in vetro che in oro o argento, in realtà però ne esisteva un altro ancora più vetusto e fornito dalla natura stessa: le conchiglie di ostrica.

    In realtà la sintonia tra questi frutti di mare ed il nihonshu non si limita soltanto all’antica consuetudine di sfruttare la concavità dei loro gusci per favorirne la mescita: se è vero che il sake non litiga mai col cibo addirittura con le ostriche ci fa l’amore!

    Ostriche Belon
    Ostriche Belon

    Le ostriche consumate crude ed il sake artigianale giapponese vivono un rapporto simbiotico che nessuna altra bevanda riesce a vantare, i due elementi hanno infatti delle caratteristiche simili che derivano dalla salinità, dalla tendenza dolce, dalla texture setosa e dalla cremosità che rendono entrambi compagni per la vita e per la gioia a tavola, ma c’è di più: l’umami!

    L’umami è la quintessenza del pairing tra ostriche e nihonshu

    Costituisce il quinto gusto, quello che aiuta a bilanciare e migliorare gli altri quattro, ossia il salato, l’acido, l’amaro ed il dolce, traducendo appieno il sapore degli aminoacidi e nello specifico di glutammato, inosinato e guanilato… e guarda caso l’ostrica è tra i cibi più ricchi in natura di glutammato e di inosinato.

    Ecco dunque spiegato attraverso queste straordinarie affinità elettive, di cui Madre Natura ha voluto dotare entrambi gli elementi, il perché bere sake e mangiare ostriche costituisce un abbinamento armonico perfetto. Si noti che, rispetto alla birra o al vino, il sake contiene mediamente una quantità di acido glutammico anche 20 volte superiore.

    Ostriche e Sake di vario tipo e provenienza 2022
    Ostriche e Sake di vario tipo e provenienza 2022

    Ovviamente esistono delle prerogative che nell’abbinamento già congeniale tra ostrica e sake di per sé possono rendere il matrimonio ancora più felice…

    Per quanto riguarda il frutto di mare terremo in considerazione quindi non soltanto la tipologia ma anche la provenienza, il rapporto tra acqua dolce ed acqua salata, la rifinitura, la modalità di apertura, il profumo, la consistenza e le caratteristiche gusto-olfattive.

     

    Per quanto attiene al sake occorrerà fare invece attenzione all’umami, alla sapidità ed alla tendenza dolce: che il primo non superi quello dell’ostrica e che la seconda non sia particolarmente presente quando è già contenuta nel bivalve che, al contrario, se avesse una spiccata tendenza dolce potrà in questo caso giovarsi della sapidità di un otoko-zake.

    Dunque la percezione di quanto queste caratteristiche comuni siano intense è fondamentale tanto quanto la persistenza aromatica dei due elementi in abbinamento ed il nihonshudo del fermentato giapponese: infatti un’ostrica dalle carni sode e dal gusto deciso vorrà un sake dal sapore più deciso e con una struttura più consistente, mentre un frutto di mare più delicato avrà bisogno di un sake satinato e gentile.

     

    Ostriche di vario tipo e provenienza
    Ostriche di vario tipo e provenienza, articolo Il Sake e le Ostriche di vario tipo e provenienza 2022

    Alcuni esempi?Abbinamenti

    L’Ostra Regal viene direttamente dall’Irlanda: trascorre i primi due anni di vita nella parte nord dell’isola, dove si nutre di fitoplancton, poi viene trasferita al sud presso la foce del fiume Snaney, dove le acque dolci ne completano l’affinamento. Un’ostrica dalla spiccata tendenza dolce con una consistenza tattile cremosa ed un finale di raffinata sapidità.

    Un Junmai delicato ma con un carattere salino per tener testa alla prevalente tendenza dolce del bivalve. Si potrebbe persino azzardare con un cremoso e raffinato Junmai Daiginjo, stravolgendo le regole per un’esperienza sensoriale intrigante ed in sintonia con la texture dell’ostrica.

    L’Ostrica Tsarskaya viene allevate a Cancale nella Bretagna Settentrionale, precisamente nelle aree di Park St. Kerber e della Baia di Mont St. Michel. Il gusto di questa varietà dal profumo iodato è ricco ed equilibrato al tempo stesso, il frutto è setoso e consistente con un gusto salino, una lieve nota di nocciola ed una bilanciata tendenza dolce.

    Si abbina con piacevolmente con un Junmai Ginjo con una sbramatura del chicco attorno al 50% che conservi una buona nota cerealicola e che sia di grande equilibrio tra morbidezza, freschezza, sapidità ed umami. Ed uno sparkling sake? Perché no?

    Ostrica Tarbouriech del Delta del Fiume Po
    Ostrica Tarbouriech del Delta del Fiume Po

    L’Ostrica Tarbouriech, di quelle proveniente dall’Emilia Romagna però e precisamente dalla Sacca degli Scandinavi, presso il delta del fiume Po:

    è raffinata a partire già dall’aspetto, con quelle sue nuances rosa, si presenta all’olfatto con note salmastre e vegetali, mentre all’assaggio è consistente, succulenta e con una persistenza che orbita attorno a note vegetali sia marine che di sottobosco.

     

    Un Junmai Ginjo affilato ed asciutto, capace di arginare la succulenza del frutto di mare e che ne raggiunga in persistenza le stesse vette.

     

    Ostrica del Calvados
    Ostrica del Calvados

    L’Ostrica del Calvados è praticamente l’ostrica allevata più a Nord di tutta la Francia ed è stata premiata diverse volte nella categoria ostriche normanne.

    Essa cresce proprio nella patria del famoso distillato di mele, ossia nel dipartimento di Calvados, precisamente nella Côte de Nacre, nei paesi di Asnelles e Meuvaines. È un’ostrica molto singolare in quanto riconoscibilissima grazie al suo guscio estremamente bianco, grazie alla limpidezza delle acque da cui proviene, e soprattutto per il suo sapore tendente all’aglio.

    Le durezze e la nota iodata di questo frutto di mare, assieme al alla nota agliata, vorrebbero un sake morbido, persistente e con una buona nota umami.

    Un Koshu Sake, prodotto con metodo Kimoto e magari invecchiato in grotta, sarebbe un abbinamento davvero piacevole.

    L’Ostrica Special San Teodoro è un’eccellenza dell'ostricoltura in Sardegna
    L’Ostrica Special San Teodoro è un’eccellenza dell’ostricoltura in Sardegna

    L’Ostrica Special San Teodoro è un’eccellenza dell’ostricoltura in Sardegna: viene allevata a ciclo completo, ossia a partire dal seme, nella laguna di San Teodoro in provincia di Nuoro.

    La conchiglia è tendenzialmente omogenea ed a forma di goccia, mentre il frutto è copioso e croccante, con note gusto-olfattive iodate ma con tendenza dolce, sentori vegetali e di frutta secca.

    Un Tokubetsu Junmai fragrante, dai toni sia fruttati che erbacei magari.

     

    L’Ostrica della Baia Hiroshima: immaginate questi esemplari di gran calibro arrivare alla vostra tavola direttamente dal kakifune, letteralmente barca delle ostriche. Preparate con la caratteristica ricetta kaki nabe, con porri, funghi e tofu, meritano certamente un Genshu Junmai, ma anche un Tokubetsu Junmai ci starebbe alla grande. Ci sono tra i Junmai dei veri e propri fuoriclasse che con le loro note burrose e boschive creerebbero comunque un match ad alto impatto emotivo e gustativo però.

    Ostriche classiche di allevamento del tipo concavo sono classificate rispetto al calibro 5
    Ostriche classiche di allevamento del tipo concavo sono classificate rispetto al calibro 5

    Le ostriche, diversamente da quelle allevate che sono state modificate geneticamente e rese sterili, vedono il miglior consumo nel mese di gennaio ed anche in altri periodo dell’anno, eccetto che da maggio ad agosto, epoca di riproduzione, poiché in questa fase diventano più molli, lattiginose, meno saporite e soprattutto più deperibili.

    Le ostriche di allevamento del tipo concavo sono classificate rispetto al calibro: dal 5 allo 0, rispettivamente dalle più piccole e dal peso di 30-45 fino alle più grosse che arrivano a superare i 150 grammi.

     

    Inoltre, in base all’affinamento, si suddividono così come segue:

    Fines: affinate in mare aperto per almeno 1 mese con densità di 20 ostriche per metro quadro.
    Speciales: affinate per almeno 2 mesi in mare aperto con densità di 10 ostriche per metro quadro.
    Pousse: se affinate per 4-8 mesi in mare aperto con densità di 5 ostriche per metro quadro.
    De Claires: affinate in bacini di acqua dolce poco profondi e argillosi, i claires appunto.
    Vert: affinate in presenza della microalga navicula blu, come menzionato in precedenza.

    Ostriche e Sake un abbinamento intrigante
    Ostriche e Sake un abbinamento intrigante, articolo Il Sake e le Ostriche di vario tipo e provenienza 2022

    Composizione

    Le ostriche sono composte d’acqua per l’85% circa, apportano 40 kilocalorie di proteine, 21 di carboidrati ed 8 di grassi per ogni etto e costituiscono una miniera ricchissima di sali minerali quali ferro, fosforo, potassio, rame, sodio e zinco, oltre che di vitamina B12, e sono considerate un alimento afrodisiaco per una ragione specifica: favoriscono lo sviluppo degli spermatozoi, fanno bene all’amore e pertanto è meglio tenere sempre una bottiglia di sake a portata di mano in camera da letto, assieme alle ostriche e ad una sana inventiva perché, afrodisiaco o non afrodisiaco, è il pensiero quello che conta.

    Di Gaetano Cataldo


    Partner: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/