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  • Vinitaly 2025: l’appuntamento  per l’internazionalizzazione del vino italiano

    Vinitaly 2025: l’appuntamento per l’internazionalizzazione del vino italiano

    di Carol Agostini

    Dal 6 al 9 aprile 2025, Veronafiere di Verona ha ospitato la 57ª edizione di Vinitaly, la più importante fiera internazionale dedicata al settore vitivinicolo, confermandosi baricentro del vino italiano e piattaforma strategica per il business globale.

    Vinitaly 2025: l’appuntamento  per l’internazionalizzazione del vino italiano, foto di Carol Agostini

    Vinitaly 2025: l’appuntamento per l’internazionalizzazione del vino italiano, foto di Carol Agostini

    Con oltre 4.000 espositori e 97.000 visitatori di cui il 33% professionisti internazionali (32.000 presenze da più di 130 Paesi), Vinitaly è ripartito all’insegna della promozione, dell’internazionalizzazione e dell’innovazione.

    Temi chiave e focus dell’Osservatorio UIV-Vinitaly

    Quest’anno, al centro del palinsesto di conferenze e ricerche presentate dall’Osservatorio UIV-Vinitaly, sono stati:

    • Dazi USA e scenari di “trade tension” post-Trump;
    • Evoluzione dei mercati internazionali;
    • Analisi dei consumi dei giovani under 44 in Italia e negli Stati Uniti;
    • Sfida dei vini NoLo (low e no alcohol) e sostenibilità.

    In particolare, la sezione sui dazi USA ha analizzato l’impatto delle tariffe imposte dall’amministrazione Trump sul comparto enologico europeo e le possibili conseguenze di eventuali “ripristini” o aumenti dei dazi nel 2025.

    L’eredità dei dazi di Trump sulle importazioni USA, effetto sul vino italiano presentato al Vinitaly?

    Cronologia dei provvedimenti

    • 2018: Trump introduce tariffe del 25% su acciaio e del 10% su alluminio importati dall’UE, in nome della sicurezza nazionale.
    • 2019: come ritorsione, l’UE impone un 25% di dazi su vini e distillati USA, in particolare bourbon e whiskey.
    • 2025 (ipotetico ritorno alla presidenza): annuncio di possibili tariffe fino al 200% su vini e liquori europei, finalizzato a “tutela del settore americano”.

    Impatto sul vino italiano

    Secondo Wine-Intelligence, l’imposizione dei dazi USA ha subito:

    • Riduzione delle importazioni di vino europeo del 15–20% nel 2019–2021;
    • Incremento dei prezzi medi di importazione, con +10% per i vini in bottiglia;
    • Riposizionamento strategico delle aziende italiane su segmenti premium e sui canali horeca.

    Tuttavia, la qualità/prezzo e il forte appeal del “Made in Italy” hanno permesso al settore di attenuare la contrazione negli Stati Uniti, consolidando al contempo mercati alternativi in Asia e Nord Europa.

    Indagini globali sul comparto vitivinicolo

    Produzione mondiale e ruolo dell’Italia

    Secondo l’OIV, nel 2024 l’Italia si conferma primo produttore mondiale con 41,0 mhl di vino, +7% rispetto al 2023.
    La produzione UE totale rappresenta circa il 60% della produzione globale, seguita da Francia (36,9 mhl) e Spagna (33,6 mhl).

    Commercio internazionale di vino

    • Export mondiale 2023: 99 mhl per 36 miliardi di euro, con prezzo medio record di 3,62 €/L (+2% vs 2022).
    • Trend per tipologia:
      • Bottiglie: -9% vol., -6% valore
      • Spumanti: -4% vol., +1% valore
      • BiB: -4% vol., stabile valore
      • Bulk: -4% vol., -10% valore

    L’export del vino italiano: record e scenari

    Crescita del valore delle esportazioni

    Nel 2024 l’export di vino italiano ha raggiunto 8,13 miliardi di euro, +5,5% sul 2023. In precedenza, nel 2023, il valore complessivo si attestava intorno ai 7,7 miliardi.

    Evoluzione Export Vino Italiano, Trend in crescita del valore delle esportazioni in miliardi di euro, considerazioni fatte durante il Vinitaly 2025

    Principali mercati di sbocco

    Nel primo semestre 2024, gli Stati Uniti hanno captato il 29% delle esportazioni italiane (939 milioni €), con volumi in crescita +2,5%.
    Secondo UIV, i primi cinque mercati (USA, Germania, Regno Unito, Canada, Giappone) rappresentano il 56% del valore export (4,45miliardi €).

    Strategie di resilienza e prospettive post Vinitaly

    1. Premiumizzazione: concentrazione su vini a denominazione (DOC/DOCG), sostenendo margini e immagine.
    2. Diversificazione dei mercati: rafforzamento in Asia (Cina, Giappone), Nord Europa e America Latina.
    3. Digitalizzazione e e-commerce: accelerazione delle vendite online, facendo leva su storytelling e certificazioni.
    4. Sostenibilità e NoLo: ampliamento dell’offerta di vini low/no alcohol e investimenti in packaging eco-friendly.

    Con Vinitaly 2025 che ha messo in luce le sfide dei dazi USA e le dinamiche di mercato internazionale, l’industria enologica italiana esce confermata come leader globale e pronta ad affrontare i prossimi scenari commerciali, puntando su qualità, innovazione e internazionalizzazione.

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/

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  • La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave

    La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave

    di Carol Agostini

    Mi chiamo Carol Agostini, e non c’è nulla che ami di più che raccontare il vino attraverso le persone che lo vivono. Non solo con la voce, ma con la presenza.

    “In due giorni, con le mani, il cuore e le radici”

    La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave

    Così è nato, quasi per scommessa — o meglio, per un sussurro condiviso davanti a un bicchiere — l’evento fuori Vinitaly alla Tenuta Solar. Due giorni. Solo due. Per trasformare un’idea in qualcosa che avesse l’anima calda di una casa e il profumo di una cantina viva.

    La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave, Andrea Bolla con il fratello Gianluca, foto di Carol Agostini
    La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave, Andrea Bolla con la moglie Gloria, foto di Carol Agostini

    Tutto è cominciato con una telefonata ad Andrea Bolla. Un giovane viticoltore, sì, ma soprattutto un uomo con le spalle larghe di chi porta avanti il peso (e l’onore) di una famiglia che ha fatto del vino una ragione di vita. La sua risposta? Un “facciamolo” che non lasciava spazio ai dubbi. E da lì, tutto ha preso forma.

    Gloria, la moglie di Andrea ha scritto la lista della spesa con la precisione amorevole di chi sa che un menù si costruisce come un abbraccio: con ingredienti buoni e intenzioni sincere, occupandosi di reperire tutti gli ingredienti neccessari a Km0.

    La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave, Andrea Bolla con il fratello Gianluca, foto di Carol Agostini
    La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave, Andrea Bolla con il fratello Gianluca, foto di Carol Agostini

    Alberta, la mamma di Andrea, ha pulito ogni angolo della corte come si fa quando si aspettano ospiti speciali. E io, tra padelle e calici, ho costruito un percorso gastronomico che sapesse accarezzare ogni vino, farlo brillare, raccontarlo con rispetto.

    Nel mezzo? Il Vinitaly, con la sua corsa, le sue luci, i suoi brindisi frenetici. Ma qui, alla Tenuta, tutto era più lento. Più vero.

    Andrea e il papà Egidio hanno sistemato gli spazi con una calma operosa. Quel tipo di attenzione che solo chi vive un luogo da sempre sa mettere in ogni dettaglio: una sedia spostata, un lume acceso, un tappeto messo l’ingresso della cantina di vinificazione.

    Gianluca, fratello di Andrea, si è occupato della presenza scenica, delle luci, dell’armonia, della bellezza che non si impone, ma accompagna.

    La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave, stampa e tecnici in cantina, foto di Carol Agostini
    La magia della Tenuta Solar fuori Vinitaly 2025, Soave, stampa e tecnici in cantina, foto di Carol Agostini

    Siamo riusciti a fare tutto questo in 48 ore. Ma, a dirla tutta, questo evento non è nato in due giorni. È nato anni fa, quando la famiglia Bolla ha deciso di credere in un sogno che profuma di Garganega, di corte veneta, di vendemmia e di mani sporche di terra.

    Il Menù della Serata

    Pensato per accogliere, coccolare e sorprendere colleghi stampa e tecnici di settore

    • Finger food di benvenuto
    • Antipasti tradizionali veneti: soppressa, salame, formaggi locali, pane rustico e la mostarda di Melo Decio con la giardiniera della Gastronomia Damoli di Stefano Alberti
    • Lasagne di piselli, zucchine e luganega: morbide, cremose, profumate di primavera
    • Torte salate assortite: con erbette di campo, ricotta e uova, peperoni grigliati con pancetta rotolata nostrana e provola affumicata
    • Tartare di manzo tagliata a coltello con pomodorini secchi, senape, salsa di pomodorini confit, aceto balsamico e olio Evo, crema di olive taggiasche siciliane.
    • Blu Stilton: accompagnato dal Recioto di Soave

    I Vini Degustati

    Perché ogni bottiglia è un pezzo di terra che si racconta, supportata dalla presenza dell’enologo Marco Zonato durante la serata, accompagnando gli ospiti nel tour tra autoclavi e barrique, fruttaio e sala degustazione.

    1. Spumante Brut da uve Durella – fresco, sincero, come il primo brindisi della serata
    2. Caselle Foscarino Soave Classico 2022 – elegante, minerale, con l’anima della roccia
    3. Xè Bianco Veneto IGT – vivace e dinamico
    4. Xè Rosso Veneto IGT – avvolgente, versatile, come un abbraccio
    5. Il Salto del Bucefalo – strutturato e profondo, il vino che chiude il cerchio
    6. Recioto di Soave 2017 – dolce, ma mai stucchevole, perfetto per salutare

    Quella sera, nella corte illuminata da luci calde e chiacchiere sincere, c’era tutto ciò che serve per un evento che non è solo un evento, ma un momento da portarsi dentro: una famiglia, una terra, un sogno condiviso.

    La Tenuta Solar non è solo un luogo dove si fa vino. È un luogo dove il vino racconta chi sei. E io, in quei due giorni, mi sono sentita parte di questa storia.

    Con gratitudine e un calice pieno,
    Carol Agostini
    Papillae Magazine • FoodandWineAngels • Quality Selection

    📍 Per info stampa e visite: www.tenutasolar.com
    📧 press@tenutasolar.com
    📍 Via Dante Alighieri, 127 – Monteforte d’Alpone (VR)

  • VIN ALBARE 2025: Studenti ed esclusivi cocktail creativi

    VIN ALBARE 2025: Studenti ed esclusivi cocktail creativi

    Grande successo per VIN ALBARE 2025, l’evento che ha portato gli studenti dell’Ipsia di Asiago (VI) a un’esperienza immersiva nel mondo del vino, tra formazione, degustazioni e un innovativo cocktail contest a base di Soave Classico Monte Majore.

    Da redazione

    VIN ALBARE 2025: Studenti ed esclusivi cocktail creativi, foto di Carol Agostini
    VIN ALBARE 2025: Studenti ed esclusivi cocktail creativi, foto di Carol Agostini

    L’iniziativa, promossa dall’Azienda Agricola Le Albare di Stefano Posenato, in collaborazione con la docente Francesca Crescenzio e FoodandWineAngels di Carol Agostini, ha unito teoria e pratica, offrendo agli studenti un’opportunità concreta di apprendimento nel settore vitivinicolo.

    VIN ALBARE 2025: Un Progetto di Formazione nel Mondo del Vino

    La prima edizione di VIN ALBARE nasce con l’obiettivo di avvicinare i giovani all’enologia, valorizzando creatività e competenze professionali. Il programma ha incluso:

    • Tour della cantina con focus sui processi di vinificazione.
    • Degustazione tecnica dei vini dell’Azienda Agricola Le Albare.
    • VIN ALBARE: Cocktail Contest, sfida inedita dedicata alla mixology con protagonista il Soave Classico Monte Majore.

    Il Cocktail Contest è stato il momento clou dell’evento: gli studenti si sono sfidati nella creazione di cocktail originali, utilizzando esclusivamente il Soave Classico Monte Majore e ingredienti segreti forniti tramite una mystery box.

    Regole della competizione:

    • Mystery Box: ingredienti a sorpresa per ogni concorrente.
    • Obbligo di utilizzo: almeno 4 ingredienti estratti.
    • Tempo limite: 20 minuti per ideare e realizzare il cocktail.

    Tra i cocktail più apprezzati dalla giuria di esperti:


    Fusion Soave” di Matteo Fracaro – cocktail vincitore.
    “Wine Flavour” di Maria Zenere
    “Mejor Peach” di Alberto Toniolo
    “Summer Bell” di Isabella Lombardi

    “Sour Wine” di Eva Finozzi

    Premi e Riconoscimenti

    • Matteo Fracaro, con il suo cocktail Fusion Soave, ha ricevuto il Premio Speciale Azienda Agricola Le Albare.
    • Tutti i partecipanti hanno ricevuto un attestato ufficiale, firmato da Azienda Agricola Le Albare, Francesca Crescenzio e FoodandWineAngels.
    • Premi speciali offerti da Carol Agostini, con accessori da vino forniti da Tommaso Bisori.

    Dichiarazioni dei Protagonisti

    🗨 Stefano Posenato (Azienda Agricola Le Albare):
    “VIN ALBARE è un’opportunità unica per far conoscere ai giovani il mondo del vino in modo pratico e coinvolgente.”

    🗨 Carol Agostini (FoodandWineAngels):
    “La formazione deve essere un ponte tra teoria e professione. Questo evento ne è un perfetto esempio.”

    Obiettivi Raggiunti: Formazione, Creatività e Networking

    VIN ALBARE 2025 ha dimostrato come il connubio tra scuola e impresa possa:
    Offrire formazione pratica nel settore enologico, stimolare la creatività attraverso la mixology e
    creare connessioni tra studenti, professionisti e aziende.

    Un ringraziamento speciale a Carol Agostini e FoodandWineAngels per l’organizzazione, il supporto e la sponsorizzazione dell’evento, inclusa la preparazione di un ricco buffet finale.

    Un grazie anche alla Gelateria La Berta di Rinaldo Guarinoni, che ha deliziato i presenti con un sorbetto al Soave Classico e un gelato al Ripasso della Valpolicella Le Albare.

    Contatti

    📍 Azienda Agricola Le Albare
    📞 Stefano Posenato – +39 339 4122790
    📧 info@lealbare.it
    🌐 www.lealbare.it

    📍 FoodandWineAngels
    📞 Carol Agostini – +39 340 0861201
    📧 amministrazione@foodandwineangels.com
    🌐 www.foodandwineangels.com

    📍 Papillae Magazine
    🌐 www.papillae.it

    VIN ALBARE 2025: Studenti ed esclusivi cocktail creativi, foto di Carol Agostini
    VIN ALBARE 2025: Studenti ed esclusivi cocktail creativi, foto di Carol Agostini

    La bravura dimostrata dai cinque ragazzi nel Cocktail Contest di VIN ALBARE 2025 è stata semplicemente straordinaria. Non si trattava solo di mescolare ingredienti, ma di trasformare un’idea in un’esperienza sensoriale, di raccontare una storia attraverso il gusto.

    In soli 20 minuti, con una mystery box che lasciava poco spazio alla preparazione mentale, hanno saputo dar vita a creazioni uniche, giocando con sapori, aromi e consistenze. Matteo, Maria, Isabella, Eva e Alberto hanno affrontato la sfida con la passione di chi ama il mestiere e con il coraggio di osare. Ogni cocktail era un’espressione della loro personalità: dal tocco agrumato di un drink frizzante alla dolcezza raffinata di un sorso vellutato.

    Vedere giovani talenti muoversi con così tanta sicurezza, creatività e velocità di esecuzione è il segno che la mixology non è solo tecnica, ma anche istinto, emozione e arte. Questi ragazzi non hanno semplicemente creato cocktail, hanno trasformato il Soave Classico Monte Majore in pura magia liquida.

    Se questo è il livello delle nuove generazioni, il futuro del beverage è in ottime mani. Bravi ragazzi, continuate a sperimentare, a sognare e a stupire!Parole di Carol Agostini

  • Italian Rugby Day  in collaborazione con Veronafiere Vinitaly

    Italian Rugby Day in collaborazione con Veronafiere Vinitaly

    di Carol Agostini

    Il 7 marzo 2025, l’Ambasciata d’Italia a Londra ha ospitato l’Italian Rugby Day, un evento organizzato dalla Federazione Italiana Rugby, dall’Ambasciata stessa e dall’ICE Agenzia, in collaborazione con Veronafiere Vinitaly.

    L’iniziativa ha celebrato il connubio tra la passione per il rugby e l’eccellenza dell’enogastronomia italiana, riunendo figure di spicco del mondo rugbistico, professionisti del settore vinicolo e ospiti d’eccezione.

    Durante l’evento, i partecipanti hanno potuto ammirare una mostra esclusiva di cimeli storici provenienti dal Museo del Rugby di Artena (Roma), offrendo un viaggio nella storia del rugby italiano.

    Inoltre, l’Italian Rugby Day Quiz Challenge ha messo alla prova le conoscenze dei presenti su rugby, vino e tradizione italiana, con premi esclusivi in palio, tra cui una bottiglia di vino pregiato, una maglia autografata della Nazionale Italiana di Rugby e un invito VIP a una cena con degustazione.

    Un momento culminante dell’evento è stato il Walk-Around Wine Tasting & Networking, un’esperienza di degustazione curata con i migliori vini italiani, realizzata in collaborazione con ISWA – Italian Signature Wine Academy e il Consorzio Tutela Lambrusco.

    Questa iniziativa ha permesso ai partecipanti di assaporare l’eccellenza enologica italiana in un contesto internazionale.

    L’evento si inserisce nel quadro delle attività promozionali legate a Vinitaly 2025, la 57ª edizione della principale fiera internazionale dedicata al vino e ai distillati, che si terrà a Verona dal 6 al 9 aprile 2025.

    Vinitaly rappresenta un punto di riferimento per il settore vinicolo, con oltre 4.000 espositori e circa 97.000 visitatori professionali provenienti da più di 140 paesi.

    Italian Rugby Day in collaborazione con Veronafiere Vinitaly

    L’edizione di quest’anno prevede numerose degustazioni, workshop e seminari, offrendo ai professionisti del settore l’opportunità di scoprire le ultime novità e tendenze del mercato vinicolo internazionale.

    La partecipazione all’ Italian Rugby Day a Londra ha rappresentato un’anteprima delle eccellenze che saranno protagoniste a Vinitaly 2025, sottolineando l’importanza della promozione del “Made in Italy” e delle tradizioni italiane nel mondo.

    Sito di riferimento: https://federugby.it/italian-rugby-day-allambasciata-italiana-di-londra/

    Sito partner articolo: https://www.papillae.it/

  • I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I Magnifici 16

    Di Adriano Guerri

    Martedì 16 aprile, durante la 56° edizione di Vinitaly ho partecipato ad una degustazione guidata dei vini delle Marche, magistralmente condotta dall’esperta Wine Educator Cristina Mercuri. Avvenuta in Sala Raffaello,all’interno del Padiglione Marche. Le Marche sono una splendida regione e tutta da scoprire soprattutto per quanto riguarda l’enoturismo, ho sottolineato il Presidente di IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini) Michele Bernetti. Concordo pienamente con il presidente, durante le mie visite in alcuni areali della regione, ho scoperto e visitato alcuni suggestivi e medievali borghi di rara bellezza con panorami mozzafiato. Prima di passare all’analisi sensoriale dei vini, alcuni cenni sulle Marche vinicole.

    Cristina Mercuri in Sala Raffaello, foto dell'autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri
    Cristina Mercuri in Sala Raffaello, foto dell’autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    I magnifici 16 sono appunto 16 denominazioni, di cui 4 sono Docg e 12 sono Doc di questa stupenda regione tutelate da IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini). Le Docg sono : Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona. Le Doc, Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di Sanseverino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.

    I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri, vini degustati, foto dell'autore
    I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri, vini degustati, foto dell’autore

    Un territorio piuttosto variegato contraddistinto dal 70% di rilievi collinari ed il 30% montuosi. Il clima è di carattere mediterraneo lungo la fascia costiera verso sud e più continentale nell’entroterra verso nord. Le escursioni termiche tra le ore diurne e notturne sono notevoli ovunque. Le condizioni pedoclimatiche sono propizie per l’allevamento della vite nell’intero territorio collinare. I vitigni che affondano le radici sono sia autoctoni sia alloctoni, per quanto riguarda le varietà a bacca bianca è il Verdicchio il più diffuso, ma anche Pecorino, Passerina, Trebbiano, Malvasia e Biancame, tra quelli a bacca nera, Montepulciano, Sangiovese, Vernaccia Nera e Lacrima.

    Al tavolo di degustazione, foto dell'autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell'esperta Cristina Mercuri
    Al tavolo di degustazione, foto dell’autore, articolo: I Magnifici 16 delle Marche dell’esperta Cristina Mercuri

    Sedici le Denominazioni, 12 i vini degustati:

    1) Garofanata Marche Igt Bianco 2022 Terracruda – Giallo paglierino con sfumature dorate, rivela note di fiori di campo, agrumi e spezie, piacevole spalla fresca e altrettanto la vena sapida, coerente e persistente.
    Sito di riferimento: www.terracruda.it

    2) Ribona ‘D’ Colli Maceratesi Doc 2022 Saputi – Giallo paglierino luminoso, emana note di fiori di camomilla, pesca, albicocca e frutta esotica, sorso vibrante e saporito, lungo e duraturo.
    Sito di riferimento: www.saputi.it

    3) Il Famoso Grottino 2022 Marche Bianco Igt Bruscia – Giallo paglierino, al naso arrivano note di rosa bianca, litchi, maracuja e pepe bianco, palato coerente e saporito, il sorso rimane in bocca a lungo.
    Sito di riferimento: www.brusciavini.it

    4) Bellantonio Marche Igt 2021 Tenuta Santi Giacomo e Filippo – Incrocio Bruni 54 – Giallo paglierino tenue, rimanda sentori di fiori di campo, mela verde, susina e lime, gusto fresco e ben equilibrato, armonioso e lungo.
    Sito di riferimento: www.tenutasantigiacomoefilippo.it

    5) Chiaraluce Bianchello del Metauro Doc Superiore 2021 Crespaia – Giallo paglierino brillante, sprigiona note di albicocca, pesca e zagara, palato delicato e leggiadro.
    Sito di riferimento: www.crespaia.it

    6) Fiori Pergola Doc Aleatico Rosato 2023 Fattoria Villa Ligi – Rosa tenue, dipana note di fragolina di bosco, ribes e rosa canina, sorso accattivante e persistente
    Sito di riferimento: www.villaligi.it

    7) Guardengo Lacrima di Morro d’Alba Superiore Guardengo 2022 Lucchetti – Rosso rubino con riflessi carminio, con note di amarena, ribes, tamarindo e pepe nero, palato carezzevole, pieno, appagante e durevole.
    Sito di riferimento: mariolucchetti.it

    8) Focara Rive Colli Pesaresi Doc 2021 Fattoria Mancini – Di un bel rubino trasparente, palesa sentori di frutti di bosco, melagrana e spezie dolci, palato avvolgente, aggraziato e persistente.
    Sito di riferimento: www.fattoriamancini.com

    9) Collequanto Serrapetrona Doc 2018 Terre di Serrapetrona – Rosso rubino profondo con sfumature granata, emergono sentori di pot-pourri floreale, prugna, amarena, polvere di cacao e pepe, al gusto è rotondo e di buona corrispondenza gusto-olfattiva
    Sito di riferimento: www.terrediserrapetrona.it

    10) Il Cacciatore di Sogni 2022 Rosso Conero Doc La Calcinara – Montepulciano 100% – Rosso rubino intenso, naso intenso di prugna, marasca, sottobosco e bacche di ginepro, attacco tannico poderoso ma setoso, avvolgente e persistente.
    Sito di riferimento: www.lacalcinara.it

    11) Sassi Neri Conero Riserva Docg 2020 Fattoria Le Terrazze – Montepulciano 100% – Rosso rubino profondo con riflessi granata, libera sentori di frutti di bosco maturi, spezie orientali e balsamiche, al palato è deciso e preciso, armonico e lungo.
    Sito di riferimento: wwwfattorialeterrazze.it

    12) Luigi Fiorini Colli Pesaresi Riserva Doc 2019 Fiorini – Sangiovese 100% – Rosso rubino trasparente, si percepiscono note di violetta, ciliegia, ribes, mora e tabacco, al palato è fine, generoso ed armonioso.
    Sito di riferimento: wwwfioriniwines.it

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance


    Sito: https://imtdoc.it/

    Sito Blog autore: https://cloudwine9.com/ 

    Siti partners articolo: https://carol-agostini.tumblr.com/

    https://www.foodandwineangels.com/

  • Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica

    Vinitaly, grandi curiosità e scoperte per questa nuova edizione

    Di Carol Agostini

    Dal 14 al 17 aprile 2024, la storica città di Verona ha ospitato la 57ª edizione di Vinitaly, uno degli eventi enologici più prestigiosi a livello mondiale. Questo evento, che si tiene annualmente presso il centro fieristico di Verona Fiere, rappresenta un appuntamento imperdibile per professionisti del settore, appassionati di vino e curiosi, desiderosi di esplorare le ultime tendenze, innovazioni e prodotti dell’industria vinicola e dei distillati.

    Un Evento di Rilevanza Internazionale

    Vinitaly 2024 è stato un’esperienza unica, con oltre 4.500 espositori provenienti da circa 40 paesi diversi. Gli spazi espositivi hanno coperto un’area di 89.192 metri quadrati, offrendo una vasta gamma di vini, distillati, oli extravergine d’oliva e prodotti correlati. Tra i partecipanti, si sono contati più di 29.600 buyer internazionali, rendendo Vinitaly una piattaforma chiave per la promozione e la commercializzazione del vino italiano su scala globale.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024

    Le Aree Tematiche

    La manifestazione ha offerto diverse aree tematiche per soddisfare i gusti e gli interessi di tutti i visitatori:

    Sol – Salone Internazionale dell’Olio d’Oliva: Un’area dedicata all’olio d’oliva di alta qualità, dove i visitatori hanno potuto scoprire le eccellenze del settore oleario italiano e internazionale​.
    Vinitaly Bio: Spazio dedicato ai vini biologici certificati, italiani e stranieri, con degustazioni e un negozio di vini biologici.
    Micro Mega Wines: Una sezione esclusiva per le piccole produzioni di vini di alta qualità, sia autoctoni che internazionali, curata da Ian D’Agata​ .
    Mixology: Area dedicata ai cocktail e ai distillati, con masterclass tenute da bartender di fama nazionale e internazionale​.
    International Wine Hall: Una vetrina delle produzioni vinicole e dei distillati di cinque continenti, con un focus sui migliori vini internazionali​.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Luciano Pignataro
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Luciano Pignataro

    Attività e Degustazioni

    Il programma di Vinitaly 2024 è stato ricco di eventi, tra cui degustazioni guidate, masterclass e seminari. Tra le degustazioni più attese ci sono stati i “Grand Tastings”, che hanno incluso sessioni dedicate ai vini spumanti italiani, alle grandi denominazioni come Barbaresco, Barolo, Bolgheri e Brunello, e una esplorazione dei vini italiani in relazione al mercato cinese.

    Un’altra attrazione è stata l’evento “Walk Around Tasting”, organizzato da Gambero Rosso, che ha offerto ai partecipanti la possibilità di degustare una selezione dei migliori vini premiati con i Tre Bicchieri​​.

    DA LEGGERE ANCHE: https://www.papillae.it/veronafiere-nuovo-assetto-di-governance-dei-soci/

    Vinitaly e il Territorio

    Non è stato solo un’esposizione di vino, ma anche un’occasione per esplorare e apprezzare la ricchezza culturale e storica di Verona. La città, famosa per il suo patrimonio architettonico e per essere la città di Romeo e Giulietta, ha offerto un’ambientazione suggestiva per questo evento di portata mondiale. Durante il periodo della fiera, si è tenuto “Vinitaly and The City“, un evento parallelo che si è svolto nel centro storico di Verona e che ha permesso ai visitatori di godere di degustazioni, spettacoli e percorsi culturali​.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Roberto Cipresso
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, Carol Agostini al Vinitaly 2024, Carol Agostini con Roberto Cipresso

    Innovazione e Tecnologia

    La manifestazione ha segnato anche la 25ª edizione di Enolitech, la fiera internazionale delle tecnologie applicate alla viticoltura, olivicoltura e alle bevande. Questo evento si è espanso ulteriormente, occupando un’area di 7.600 metri quadrati con circa 150 espositori, di cui il 10% provenienti dall’estero. Enolitech è stata un’opportunità per scoprire le ultime innovazioni tecnologiche che stanno trasformando l’industria vinicola e oleicola.

    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, foto di Carol Agostini
    Vinitaly 2024: Un Viaggio nel Cuore della Cultura Enologica, foto di Carol Agostini

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    Come Partecipare

    Per partecipare è stato possibile acquistare biglietti giornalieri o richiedere un freebadge, riservato ai professionisti del settore. La registrazione poteva essere effettuata online, e il freebadge ha permesso l’accesso a tutte le aree della fiera e la partecipazione alle degustazioni gratuite incluse nel programma ufficiale​.
    Conclusione

    L’Evento si è rivelato come un evento imperdibile per tutti gli appassionati di vino e i professionisti del settore. Con la sua vasta gamma di espositori, eventi tematici, degustazioni e seminari, ha offerto un’opportunità unica per esplorare le tendenze globali del mercato vinicolo, fare networking e scoprire le eccellenze del territorio italiano. Verona, con la sua bellezza storica e culturale, ha fatto da cornice perfetta a questo straordinario evento, rendendo Vinitaly 2024 un’esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti​.

    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer
    Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer


    Sito evento: https://www.vinitaly.com/

    Siti partners articolo: https://www.papillae.it/ https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi

    Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi

    Cà Rovere 2024

    Di Adriano Guerri

    In occasione della 56esima edizione di Vinitaly che ha avuto luogo a Verona all’interno dei padiglioni di Veronafiere dal 14 al 17 aprile, dietro al gentile invito di Alessandra dall’ O, ho visitato lo stand  dell’azienda Cà Rovere. L’ incontro è avvenuto sia con Alessandra sia con Marcella Biasin. Un’azienda a forte vocazione spumantistica. Prima di passare all’analisi sensoriale dei vini,  sottopongo alcuni cenni sull’azienda.

    Bollicine di Cà Rovere, articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi
    Bollicine di Cà Rovere, articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi

    Cà  Rovere si trova sui Colli Berici in provincia di Vicenza nel piccolo borgo di Alonte. Di proprietà della famiglia Biasin, vanta 30 ettari vitati su terreni prevalentemente calcarei, ricchi di minerali e fossili marini, le  cui vigne sono circondate da secolari e spontanei boschi, soprattutto di rovere, dal quale prende il nome e poste ad un’ altimetria di 150 metri s.l.m.. Le prime viti sono state piantate oltre 40 anni fa, laddove milioni di anni fa c’era il mare.  Inizialmente le uve venivano vendute a terzi. Solo all’inizio degli anni novanta iniziarono a produrre spumanti Metodo Classico. L’ esperienza acquisita negli anni e le basse rese per ettaro sono elementi imprescindibili e sinonimi di qualità.

    Articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi, foto dell'autore, Marcella Biasin e Alessandra Dell'O
    Articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi, foto dell’autore, Marcella Biasin e Alessandra Dell’O

    Le varietà coltivate sono: l’autoctona GarganegaChardonnayPinot Nero, Merlot e Cabernet Sauvignon attuando viticoltura ragionata, attenta alla sostenibilità ambientale.

    Al timone dell’azienda, ci sono oggi i dinamici fratelli Matteo, Marco e Marcella Biasin, la terza generazione. Ognuno dei quali ha ruoli e competenze diverse, Matteo è agronomo, Marco enologo e Marcella si occupa di marketing. Ben sette sono le etichette di bollicine ottenute con rifermentazione in bottiglia e con vari dosaggi.

    Vini molto eleganti, contraddistinti da una spiccata freschezza e una buona sapidità. Durante questa edizione di Vinitaly  è stata presentata la tipologia extra brut, sulla quale campeggia una “M”, acronimo del nome dei tre fratelli. Oltre alle bollicine producono anche un vino bianco,  un rosso ed un passito fermi. Lieto di aver approfondito la conoscenza di questa splendida realtà che avevo incontrato a Bologna, in occasione di Slow Wine Fair.

    Articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi, foto dell'autore
    Articolo: Cà Rovere al Vinitaly 2024, momenti di scambio e assaggi, foto dell’autore

    I vini degustati a Verona nella Hall 8 Fivi:

    Extra Brut Millesimato 2021 – Garganega 100% – 24 mesi di affinamento sui lieviti – Giallo paglierino con perlage fine e persistente, con note di fiori d’acacia, rosa bianca, mela e sottili note agrumate,  il sorso è rinfrescante, invitante e persistente.

    Brut Nature Millesimato 2018 – Chardonnay e Garganega – 48 mesi sui lieviti – Giallo paglierino brillante con perlage sottile e continuo, emana sentori di fiori di biancospino, acacia,  pera, pesca e bergamotto,  al palato è vibrante,  sapido e duraturo.

    Brut Millesimato 2019 – Chardonnay e Garganega – 36 mesi sui lieviti –  Giallo paglierino con sfumature dorate,  perlage fine e brioso, sprigiona note di fiori di ginestra,  ananas, pompelmo e mandorla, la freschezza stimola l’avvolgente sorso che rimane in bocca a lungo.

    Brut Blanc de Blancs Millesimato 2018 – Chardonnay 100% – 48 mesi sui lieviti – Giallo paglierino brillante, bollicine fini,  al naso rivela sentori di zagara, cedro, albicocca e pasticceria da forno,  gusto cremoso e saporito, dotato di una lunga persistenza aromatica.

    Brut Rosé Millesimato 2018 – Chardonnay e Garganega, il Pinot Nero viene aggiunto al momento della sboccatura – 48 mesi sui lieviti – Rosa tenue con riflessi ramati, perlage finissimo e continuo,  rimanda sentori di uva spina, fragolina di bosco e agrumi uniti a note di nocciola, sorso dinamico, sapido, coerente e incredibilmente persistente.

    Cuvée del Fondatore Millesimato 2013 – Chardonnay e Garganega – 9 anni sui lieviti è lungo affinamento in bottiglia – Giallo dorato intenso,  perlage finissimo,  dipana eleganti sentori di mela,  mandorla,  eucalipto e crosta di pane,  al palato è cremoso, avvolgente, vibrante e dinamico.

    Demi-Sec Millesimato 2018 – Chardonnay e Garganega – 48 mesi sui lieviti – Il liquer d’expedition e a base di Garganega passito – Giallo paglierino brillante, perlage fine,  al naso libera sentori di frutta esotica,  bergamotto,  miele e crème noisettes, il sorso è avvolgente, cremoso ed armonioso. Chapeau!

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance


    Riferimenti:
    Cà Rovere Società Agricola
    Via Bocara, 5 – 36045 Alonte (VI)
    Sito di riferimento: www.carovere.it

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  • Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo

    Un viaggio tra il passato, il rosso e l’Amarone Opera Prima

    Di Carol Agostini

     

    Nel prestigioso scenario del Palazzo della Gran Guardia, il Consorzio Vini Valpolicella celebra con orgoglio il 3 e 4 febbraio l’evento dedicato all’eccellenza della denominazione Valpolicella: Amarone Opera Prima.

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito dei vigneti in Valpolicella
    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito dei vigneti in Valpolicella

    Questa manifestazione, giunta alla ventesima edizione, è l’evoluzione dell’evento Anteprima Amarone, consolidando la sua reputazione nel panorama vinicolo. Il pubblico e gli operatori di settore avranno l’opportunità di degustare il millesimo di Amarone di Valpolicella il sabato dopo le 16:30 e durante l’intera giornata di domenica. L’Amarone, riconosciuto come il “Grande Rosso,” sarà accompagnato da raffinati assaggi gastronomici ispirati alla ricca tradizione locale.

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito dell'appassimento
    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito dell’appassimento

    Il territorio della Valpolicella, celebre per la produzione di vini di alta qualità, ospita il Consorzio Vini Valpolicella, un’organizzazione dedicata alla promozione e alla tutela dei vini della zona. Il Consorzio svolge un ruolo fondamentale nel garantire la qualità e la tipicità dei vini prodotti, promuovendo la valorizzazione delle uve autoctone.

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, logo da sito
    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, logo da sito

    Parlando della produzione di vino in Valpolicella, è essenziale menzionare i vitigni dell’Amarone, che conferiscono a questo vino la sua personalità unica. Tra i vitigni predominanti spiccano la Corvina, la Corvinone e la Rondinella, che contribuiscono alla complessità e all’eleganza del prodotto finale.

    L’Amarone, definito un vino da meditazione, rappresenta un’eccellenza tra i vini mondiali e si posiziona al vertice della scena vinicola veronese. La sua storia affonda le radici nella tradizione, con la denominazione Amarone che ha preso forma nella Cantina Sociale Valpolicella nel 1936. Il capocantina Adelino Lucchese, ispirato dal fortunato ritrovamento di una botte di Recioto dimenticata in cantina, con entusiasmo esclamò: “Questo non è un Amaro, è un Amarone!”

    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito, arele e appassimento
    Amarone Opera Prima 2024, un viaggio nel rouge profondo, foto da sito, arele e appassimento

    L’evento Amarone Opera Prima non solo celebra la storia e la tradizione di questo vino straordinario ma offre anche un’occasione unica per esplorare il territorio di Valpolicella e apprezzare la sua ricchezza enologica e culturale.

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  • Il Sannio nei calici dell’azienda “Il Poggio” al Vinitaly 2023

    Il Sannio nei calici dell’azienda “Il Poggio” al Vinitaly 2023

    Il Poggio una cantina che racconta il Sannio ad ogni sorso

    Di Adriano Guerri

    Durante la mia partecipazione ad una delle più grandi fiere di vino e distillati a livello internazionale che ha avuto luogo dal 2 al 5 aprile a Verona, con enorme piacere mi sono presentato allo stand della Cantina Il Poggio.

    Il Sannio nei calici dell'azienda "Il Poggio" al Vinitaly 2023, foto di Adriano Guerri
    Il Sannio nei calici dell’azienda “Il Poggio” al Vinitaly 2023, foto di Adriano Guerri

    Mi hanno ricevuto Carmine e Marco Fusco, titolari della tenuta e all’ interno dello stand ho trovato una gran bella sorpresa, c’era l’amico e collega Diodato Buonora, nonchè direttore di Ristorazione & Ospitalità con consorte, i quali mi hanno messo subito a mio agio.

    Adriano Guerri e Diodato Buonora nello stand della cantina Il Poggio al Vinitaly 2023, foto di Diodato Buonora
    Adriano Guerri e Diodato Buonora nello stand della cantina Il Poggio al Vinitaly 2023, foto di Diodato Buonora

    I fratelli Fusco, oltre a farci degustare i loro ottimi vini, ci hanno descritto con grande entusiasmo la storia della loro azienda. A seguire, alcuni cenni della Cantina, e per ultimo, non per ordine d’ importanza, seguono le note di degustazione dei vini assaggiati a Veronafiere.

    L’azienda vitivinicola campana “Il Poggio” si trova alle falde del Monte Taburno in provincia di Benevento, patria dell’omonimo Aglianico. Posta ad un’altitudine di 300 metri s.l.m. ed immersa tra boschi e vigneti nel verde delle dolci colline. La famiglia Fusco coltiva la vite in questa meravigliosa enclave, sin dal remoto anno 1790.

    Tuttavia, il grande passo e la decisione di voler produrre le proprie etichette è avvenuto più recentemente, nel 1997 e le prime bottiglie sono state immesse sul mercato a partire dall’annata 2001.
    In questo stupendo lembo di terra il microclima è ideale per la coltivazione della vite, tipico mediterraneo, caratterizzato da forti escurzioni termiche tra il giorno e la notte e capace di dare origine a vini con aromi intensi e di elevata qualità.

    Per scelta “Il Poggio” ha deciso di privilegiare soltanto la coltivazione di vitigni autoctoni e vinificarli esclusivamente in purezza. Tra i filari si trovano, Aglianico, Falanghina, Coda di Volpe, Fiano del Sannio. La superficie vitata si attesta su circa 20 ettari con suoli composti prevalentemente da scheletro, arenarie, argilla e calcare. Le rese per ettaro sono davvero basse e nel calice si riscontra grande qualità e buona piacevolezza di beva.

    La denominazione di origine controllata (Doc) Sannio risale al 1997 e la denominazione di origine controllata e garantita (Docg) Aglianico del Taburno al 2001, ambedue sono comprese nella provincia di Benevento.
    Note di degustazione al padiglione dedicato alla regione Campania di Veronafiere nell’ occasione della 55° edizione di Vinitaly.

    Taburno Falanghina del Sannio Dop 2022 – Giallo paglierino brillante, rivela sentori biancospino, forsizia e frutta esotica che vanno a seguire una gradevole scia agrumata, il sorso è fresco e sapido, invitante e duraturo. A tavola si abbina bene con preparazioni a base di frutti di mare.

    Taburno Falanghina del Sannio Dop 2022 Il Poggio, Sannio, Vinitaly 2023, foto di Diodato Buonora
    Taburno Falanghina del Sannio Dop 2022 Il Poggio, Sannio, Vinitaly 2023, foto di Diodato Buonora

    Coda di Volpe Sannio Dop 2022 – Giallo paglierino luminoso, una cascata di frutta, mela, albicocca, melone, susina, fiori di tiglio e erbe aromatiche, ben si uniscono a note di pompelmo e lime, caratterizzato da una buona spalla fresca, rotondo, sapido e appagante. Compagno ideale di pesce bianco alla griglia.

    Coda di Volpe Sannio Dop 2022 Il Poggio, Vinitaly 2023, foto di Diodato Buonora
    Coda di Volpe Sannio Dop 2022 Il Poggio, Vinitaly 2023, foto di Diodato Buonora

    Taburno Falanghina del Sannio Vendemmia Tardiva 2018 – Giallo dorato consistente, emana sentori di albicocca, ananas, mango, nettarina, nocciola, zagara e fiori di campo, coerente, sapido e amabile. Lo vedo bene con la pastiera napoletana.

    Taburno Falanghina del Sannio Vendemmia Tardiva 2018 Il Poggio, Vinitaly 2023, foto di Diodato Buonora
    Taburno Falanghina del Sannio Vendemmia Tardiva 2018 Il Poggio, Vinitaly 2023, foto di Diodato Buonora

    Safinos Aglianico del Taburno Rosso Docg 2016 – Rosso rubino intenso, al naso un tripudio di sentori, come ribes, mirtilli, amarena, mora che ben si fondono con sottili e piacevoli note sia tostate sia speziate, al gusto è decisamente avvolgente, pieno e incredibilmente persistente. Il matrimonio perfetto è con carne arrosto e alla griglia.

    Safinos Aglianico del Taburno Rosso Docg 2016 cantina Il Poggio Sannio, foto di Diodato Buonora
    Safinos Aglianico del Taburno Rosso Docg 2016 cantina Il Poggio Sannio, foto di Diodato Buonora

    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance
    Adriano Guerri, sommelier professionista, wine critic e blogger freelance


    Sito cantina: https://www.ilpoggiovini.it/

    Blog autore: https://cloudwine9.com/

    Siti partners: https://carol-agostini.tumblr.com/ https://www.foodandwineangels.com/

  • Vinitaly 2023, un viaggio tra le bollicine

    Vinitaly 2023, un viaggio tra le bollicine

    VINITALY 2023 …A TUTTE BOLLICINE

    Di Elsa Leandri

    Non vi staremo a tediare sul fatto che quest’anno si è svolta la 55esima edizione del Vinitaly, che Verona dal 2 al 5 aprile ha accolto moltissimi winelovers, operatori del settore, buyers ed espositori, che fossero presenti più di 4000 aziende tra italiane e straniere, che in città ci fosse l’evento fuori salone Vinitaly and the city con mostre, degustazioni e wine talk, che il carnet fosse denso con numerosi eventi e con approfondimenti in ogni stand; non ve lo racconteremo perché pensiamo che ogni appassionato di vino ne sia a conoscenza e che in un modo o nell’altro, direttamente o indirettamente, lo abbia vissuto.

    Se per noi italiani, winelovers e addetti al lavoro, il Vinitaly è la kermesse del vino nazionale ed è il luogo dove avere tutta la penisola rappresentata, per le aziende vitivinicole è soprattutto un importante palcoscenico per proporsi anche a livello internazionale. Un settore in crescita che ad ora ricopre nel settore agro-alimentare il primo posto nell’export e che ha richiamato più del 43% in più di “superacquirenti” esteri di vino tricolore rispetto allo scorso anno.

    Elsa Leandri al Vinitaly 2023, foto autrice articolo
    Elsa Leandri al Vinitaly 2023, foto autrice articolo

    Organizzazione eccezionale che collega i parcheggi gratuiti con navette (anch’esse gratuite) alla fiera e domenica mattina 2 aprile verso le 9 la gente è già pronta per poter passare il proprio codice ed entrare così in questo mondo enologico.

    Impossibile venire in questa “città” senza essere dotati di una mappa e di una classifica di priorità per poter vedere i “monumenti” che più ci interessano, ma talvolta è anche bello fermarsi in uno stand anche “solo” perché attratti dalla cura dei dettagli. Fondamentale per orientarsi la app Vinitaly che ormai ci accompagna da diversi anni e che ci permette di essere letteralmente guidati da uno stand all’altro. 

    Spazio degustazione La Raia, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
    Spazio degustazione La Raia, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

    Ogni regione occupa un particolar padiglione o più di uno e all’interno di questi ogni cantina ha ricostruito la propria sala di degustazione, biglietto da visita della propria filosofia e della propria territorialità. Elevata la cura dei particolari, grande attenzione e professionalità al top da parte anche dei sommelier Ais e Fisar che presenziavano nei vari consorzi.

    Sommelier Martina in servizio alConsorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, foto di Elsa Leandri
    Sommelier Martina in servizio alConsorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, foto di Elsa Leandri

    Il padiglione dedicato al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste è stato teatro di un incontro e di connubio tra coltura e cultura con l’esposizione di due quadri: il “Bacco” del Caravaggio e il “Bacco Fanciullo” di Guido Reni, che solitamente sono esposti presso le Gallerie degli Uffizi a Firenze

    Opera "Bacco” di Caravaggio, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
    Opera “Bacco” di Caravaggio, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

    Il Made in Italy si manifesta in questo modo a 360 gradi ricordandoci che per nutrire lo spirito è necessario da una parte apprezzare le bellezza che si manifesta attraverso arte, musica, poesia e dall’altra essere consapevoli che questo si può celare ovunque anche, per esempio, in un bicchiere di vino: questo racchiude l’espressione artistica del produttore (il suo savoir faire), la musicalità delle note del vino che viene versato e i versi che vengono composti nella nostra mente, e talvolta vengono declamati, per descrivere il nettare di Bacco che è nel calice.

    “Bacco Fanciullo” di Guido Reni, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
    “Bacco Fanciullo” di Guido Reni, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

    Con questo spirito abbiamo affrontato questo giorno cercando di approfondire alcune realtà spumantistiche italiane come il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, l’Asolo Prosecco DOCG, il Trento DOC e ovviamente, ma purtroppo molto velocemente, il Franciacorta DOCG e l’Oltrepò Pavese Spumante DOCG. Diverse espressioni di bollicine italiane ognuna con un sua caratteristica, ognuna con la sua storia e espressività.

    Consorzio Asolo, bollicine in assaggio al Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri
    Consorzio Asolo, bollicine in assaggio al Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri

    Dalle bollicine Italiane alle bollicine per eccellenza.

    Degustazione di Trentodoc, Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri
    Degustazione di Trentodoc, Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri

    Non abbiamo resistito e abbiamo partecipato alla Masterclass “Champagne nella prospettiva delle annate” condotta da François Gilbert delle edizioni Gilbert&Gaillard nella quale, dopo aver fatto un overview sulla produzione dello Champagne, sono state messe a confronto due annate, la 2012 e la 2015, completamente diverse tra loro: la prima un’annata fresca, che promette un equilibrio abbastanza classico per la Champagne, e quindi con una tensione acida importante; la seconda più calda e quindi con maggior struttura. 

    François Gilbert delle edizioni Gilbert&Gaillard con Elsa Leandri, foto dell'autrice, Vinitaly 2023
    François Gilbert delle edizioni Gilbert&Gaillard con Elsa Leandri, foto dell’autrice, Vinitaly 2023

    Maison degustate

    Champagne Tribaut 2012 Blanc de Blancs Premier Cru Brut

    Champagne Lombard 2015 Grand Cru Cramant Brut Nature

    De Saint-Gall 2012 Grand Cru Blanc de Blancs Brut Avize

    De Saint-Gall 2015. Grand Cru Blanc de Blancs Brut Avize

    Champagne Arnould et Fils Carte d’Or 2012 Brut Nature

    Champagne Arnould et Fils Carte d’Or 2015 Brut Nature

    Georges Vesselle Grand Cru Bouzy 2015 Brut

    Georges Vesselle Grand Cru Bouzy 2015 Brut Nature

    Vignon Père et Fils 2015 Blanc de Noirs Extra Brut

    Champagne TRIBAUT, LOMBARD, VESSELLE, VIGNON, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
    Champagne TRIBAUT, LOMBARD, VESSELLE, VIGNON, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

    Un percorso tra questi calici provenienti da aziende, da zone e con dosaggi differenti. Il vero e proprio confronto tra le due annate è stato possibile effettuarlo per i prodotti di Champagne De Saint Gall e di Champagne Arnould.

    Champagne De Saint Gall e di Champagne Arnould et Fils, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023
    Champagne De Saint Gall e di Champagne Arnould et Fils, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

    In entrambi i casi la 2012 offre dei sentori di frutta evoluta ma con una freschezza e una verticalità di bocca ancora ben presente, mentre la 2015 regala, pur essendo più giovane, una maggiore ampiezza da un punto di vista gustativo accompagnata da note di frutta a polpa gialla ben matura. 

    Calici degustazione degli champagne al Vinitaly, foto di Elsa Leandri
    Calici degustazione degli champagne al Vinitaly, foto di Elsa Leandri

    La conclusione di questo confronto è che l’andamento dell’annata è di per sé in Champagne uno dei fattori che entrano in gioco, ma non l’unico in quanto il terroir, il dosaggio, gli assemblaggi, la mano del vigneron contribuiscono anch’essi nella personalizzazione di quello che ritroviamo nella bottiglia.

    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.
    Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.


    Sito manifestazione: https://www.vinitaly.com/

    Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/