Vinitaly 2023, un viaggio tra le bollicine

VINITALY 2023 …A TUTTE BOLLICINE

Di Elsa Leandri

Non vi staremo a tediare sul fatto che quest’anno si è svolta la 55esima edizione del Vinitaly, che Verona dal 2 al 5 aprile ha accolto moltissimi winelovers, operatori del settore, buyers ed espositori, che fossero presenti più di 4000 aziende tra italiane e straniere, che in città ci fosse l’evento fuori salone Vinitaly and the city con mostre, degustazioni e wine talk, che il carnet fosse denso con numerosi eventi e con approfondimenti in ogni stand; non ve lo racconteremo perché pensiamo che ogni appassionato di vino ne sia a conoscenza e che in un modo o nell’altro, direttamente o indirettamente, lo abbia vissuto.

Se per noi italiani, winelovers e addetti al lavoro, il Vinitaly è la kermesse del vino nazionale ed è il luogo dove avere tutta la penisola rappresentata, per le aziende vitivinicole è soprattutto un importante palcoscenico per proporsi anche a livello internazionale. Un settore in crescita che ad ora ricopre nel settore agro-alimentare il primo posto nell’export e che ha richiamato più del 43% in più di “superacquirenti” esteri di vino tricolore rispetto allo scorso anno.

Elsa Leandri al Vinitaly 2023, foto autrice articolo

Elsa Leandri al Vinitaly 2023, foto autrice articolo

Organizzazione eccezionale che collega i parcheggi gratuiti con navette (anch’esse gratuite) alla fiera e domenica mattina 2 aprile verso le 9 la gente è già pronta per poter passare il proprio codice ed entrare così in questo mondo enologico.

Impossibile venire in questa “città” senza essere dotati di una mappa e di una classifica di priorità per poter vedere i “monumenti” che più ci interessano, ma talvolta è anche bello fermarsi in uno stand anche “solo” perché attratti dalla cura dei dettagli. Fondamentale per orientarsi la app Vinitaly che ormai ci accompagna da diversi anni e che ci permette di essere letteralmente guidati da uno stand all’altro. 

Spazio degustazione La Raia, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

Spazio degustazione La Raia, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

Ogni regione occupa un particolar padiglione o più di uno e all’interno di questi ogni cantina ha ricostruito la propria sala di degustazione, biglietto da visita della propria filosofia e della propria territorialità. Elevata la cura dei particolari, grande attenzione e professionalità al top da parte anche dei sommelier Ais e Fisar che presenziavano nei vari consorzi.

Sommelier Martina in servizio alConsorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, foto di Elsa Leandri

Sommelier Martina in servizio alConsorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco, foto di Elsa Leandri

Il padiglione dedicato al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste è stato teatro di un incontro e di connubio tra coltura e cultura con l’esposizione di due quadri: il “Bacco” del Caravaggio e il “Bacco Fanciullo” di Guido Reni, che solitamente sono esposti presso le Gallerie degli Uffizi a Firenze

Opera "Bacco” di Caravaggio, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

Opera “Bacco” di Caravaggio, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

Il Made in Italy si manifesta in questo modo a 360 gradi ricordandoci che per nutrire lo spirito è necessario da una parte apprezzare le bellezza che si manifesta attraverso arte, musica, poesia e dall’altra essere consapevoli che questo si può celare ovunque anche, per esempio, in un bicchiere di vino: questo racchiude l’espressione artistica del produttore (il suo savoir faire), la musicalità delle note del vino che viene versato e i versi che vengono composti nella nostra mente, e talvolta vengono declamati, per descrivere il nettare di Bacco che è nel calice.

“Bacco Fanciullo” di Guido Reni, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

“Bacco Fanciullo” di Guido Reni, immagine di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

Con questo spirito abbiamo affrontato questo giorno cercando di approfondire alcune realtà spumantistiche italiane come il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, l’Asolo Prosecco DOCG, il Trento DOC e ovviamente, ma purtroppo molto velocemente, il Franciacorta DOCG e l’Oltrepò Pavese Spumante DOCG. Diverse espressioni di bollicine italiane ognuna con un sua caratteristica, ognuna con la sua storia e espressività.

Consorzio Asolo, bollicine in assaggio al Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri

Consorzio Asolo, bollicine in assaggio al Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri

Dalle bollicine Italiane alle bollicine per eccellenza.

Degustazione di Trentodoc, Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri

Degustazione di Trentodoc, Vinitaly 2023, foto di Elsa Leandri

Non abbiamo resistito e abbiamo partecipato alla Masterclass “Champagne nella prospettiva delle annate” condotta da François Gilbert delle edizioni Gilbert&Gaillard nella quale, dopo aver fatto un overview sulla produzione dello Champagne, sono state messe a confronto due annate, la 2012 e la 2015, completamente diverse tra loro: la prima un’annata fresca, che promette un equilibrio abbastanza classico per la Champagne, e quindi con una tensione acida importante; la seconda più calda e quindi con maggior struttura. 

François Gilbert delle edizioni Gilbert&Gaillard con Elsa Leandri, foto dell'autrice, Vinitaly 2023

François Gilbert delle edizioni Gilbert&Gaillard con Elsa Leandri, foto dell’autrice, Vinitaly 2023

Maison degustate

Champagne Tribaut 2012 Blanc de Blancs Premier Cru Brut

Champagne Lombard 2015 Grand Cru Cramant Brut Nature

De Saint-Gall 2012 Grand Cru Blanc de Blancs Brut Avize

De Saint-Gall 2015. Grand Cru Blanc de Blancs Brut Avize

Champagne Arnould et Fils Carte d’Or 2012 Brut Nature

Champagne Arnould et Fils Carte d’Or 2015 Brut Nature

Georges Vesselle Grand Cru Bouzy 2015 Brut

Georges Vesselle Grand Cru Bouzy 2015 Brut Nature

Vignon Père et Fils 2015 Blanc de Noirs Extra Brut

Champagne TRIBAUT, LOMBARD, VESSELLE, VIGNON, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

Champagne TRIBAUT, LOMBARD, VESSELLE, VIGNON, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

Un percorso tra questi calici provenienti da aziende, da zone e con dosaggi differenti. Il vero e proprio confronto tra le due annate è stato possibile effettuarlo per i prodotti di Champagne De Saint Gall e di Champagne Arnould.

Champagne De Saint Gall e di Champagne Arnould et Fils, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

Champagne De Saint Gall e di Champagne Arnould et Fils, foto di Elsa Leandri, Vinitaly 2023

In entrambi i casi la 2012 offre dei sentori di frutta evoluta ma con una freschezza e una verticalità di bocca ancora ben presente, mentre la 2015 regala, pur essendo più giovane, una maggiore ampiezza da un punto di vista gustativo accompagnata da note di frutta a polpa gialla ben matura. 

Calici degustazione degli champagne al Vinitaly, foto di Elsa Leandri

Calici degustazione degli champagne al Vinitaly, foto di Elsa Leandri

La conclusione di questo confronto è che l’andamento dell’annata è di per sé in Champagne uno dei fattori che entrano in gioco, ma non l’unico in quanto il terroir, il dosaggio, gli assemblaggi, la mano del vigneron contribuiscono anch’essi nella personalizzazione di quello che ritroviamo nella bottiglia.

Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.

Elsa Leandri autrice articolo, è sommelier, blogger, esperta vitivinicola.


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Siti partners: https://www.foodandwineangels.com/ https://carol-agostini.tumblr.com/