Il caffè dal 701 d.C. tra leggenda e commercializzazione

Altra bevanda degli Dei o solo paragoni goderecci?

Di Carol Agostini

Origini

Il caffè è una pianta originaria dell’Etiopia, ma oggi viene coltivata in tutto il mondo, principalmente in America Latina, Asia e Africa. La pianta produce dei chicchi di che vengono raccolti e poi tostati per produrre la polvere che conosciamo, che si trasforma con l’aggiunta di acqua, in una buonissima bevanda.

Il caffè dall'VIII secolo, leggenda e commercializzazione, articolo di Carol Agostini, foto da internet

Pianta, dall’VIII secolo, leggenda e commercializzazione, articolo di Carol Agostini, foto da internet

La leggenda

Altra bevanda degli Dei o solo paragoni goderecci? foto da internet

Altra bevanda degli Dei o solo paragoni goderecci? foto da internet

Come anticipato questo ingrediente è originario dell‘Etiopia, precisamente dalle regioni del Kaffa e del Harar.

La leggenda vuole che un pastore etiope, chiamato Kaldi, abbia scoperto le proprietà stimolanti del caffè intorno all’VIII secolo, quando notò che i suoi capre diventavano più attive dopo aver mangiato i frutti di un certo arbusto.

La storia reale  inizia intorno all’IX secolo, quando gli abitanti dell’Etiopia iniziarono a utilizzare i chicchi di caffè tostati e macinati per preparare una bevanda stimolante. Nel corso dei secoli successivi, il caffè si diffuse in Medio Oriente e in Africa, dove divenne una bevanda popolare e un importante bene commerciale.

Nel XV secolo, il caffè iniziò a diffondersi in Europa, e nel XIX secolo divenne una delle bevande più popolari del mondo. Oggi viene coltivato in tutti i continenti, tranne in Antartide, e il commercio del caffè è uno dei più grandi al mondo.

 

Chicchi di caffè pre essicamento, articolo di Carol Agostini, foto da internet

Essicamento, articolo di Carol Agostini, foto da internet

La sua diffusione fu graduale, e iniziò in Medio Oriente. Il primo paese a commerciarlo fu l’Arabia, dove i monaci del monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai utilizzarono i chicchi per preparare una bevanda stimolante per resistere alle lunghe preghiere notturne. Successivamente si estese in Egitto, Turchia e Persia.

Nel XIV secolo,  arrivò in India e in Indonesia, e nel 1583, questo alimento era già conosciuto in Venezia. Nel 1615 in Europa, e nel 1645, il primo caffè fu aperto a Venezia. Nel 1683, giunse anche a Vienna, e nel 1689 a Parigi.

Nel 1714, un botanico olandese, Pieter van Reymborgk, portò i semi in Olanda, e da lì iniziò la sua diffusione in America.

Nel 1723, un colono francese, Gabriel Mathieu de Clieu, portò i chicchi in America del Sud, e da lì iniziò la diffusione del caffè in Brasile, che divenne poi il maggiore produttore mondiale.

In generale, è possibile dire che la storia del caffè è lunga e complessa, e ha radici antiche e profonde nella cultura e nella società di molte regioni del mondo.

Composizione chimica

E’ composto principalmente da acqua, caffeina, acido cloro genico e acido trigonellico.

La caffeina è la sostanza psicoattiva più comune ed è responsabile dell’effetto stimolante che il caffè ha sul sistema nervoso centrale. Lacido cloro genico e l’acido trigonnelico sono due composti antiossidanti presenti in questa bevanda.

Chicchi di caffè pronti per la commercializzazione, foto da internet

Chicchi di caffè pronti per la commercializzazione, foto da internet

Benefici all’assunzione

Ha molti benefici per la salute, tra cui:

• miglioramento della funzione cerebrale
• riduzione del rischio di malattie cardiovascolari
• protezione contro il diabete di tipo 2
• riduzione del rischio di malattie neuro degenerative come l’Alzheimer e il Parkinson

Svantaggi dell’assunzione in grandi dosi

Tuttavia, questa bevanda può anche avere alcuni svantaggi per la salute se consumato in eccesso. La caffeina può causare insonnia, ansia e nervosismo, e può anche aumentare il rischio di osteoporosi se consumato in grandi quantità. In generale, si consiglia di non consumare più di tre tazze di caffè al giorno per evitare gli effetti negativi.

Commercializzazione

Attualmente, viene commercializzato in tutto il mondo. I principali paesi produttori sono Brasile, Vietnam, Colombia e Indonesia. Essi rappresentano oltre il 60% della produzione mondiale.
I paesi che importano maggiormente sono gli Stati Uniti, Germania, Francia, Italia e Giappone. Essi rappresentano oltre il 20% dell’importazione mondiale.

Ancora oggi si usano i sacchi di Juta per il trasporto dei chicchi di caffè, foto da internet

Ancora oggi si usano i sacchi di Juta per il trasporto, foto da internet

Viene commercializzato sia come chicchi verdi, sia come torrefatto e macinato. Viene venduto in diverse forme, come solubile,  in grani, macinato,  in capsule,  in polvere e in tazze monodose. Inoltre, è anche utilizzato in molte bevande, come cappuccino, latte macchiato, caffè americano e espresso.

La via del caffè

La via del caffè è un concetto che si riferisce alle rotte commerciali utilizzate per trasportare i chicchi dalle zone di produzione ai mercati di consumo. E’ stata una delle principali rotte commerciali nella storia, poiché è stato un prodotto di grande importanza economica per molti paesi. E’ stato esportato dalle zone di produzione in Africa, America Latina e Asia verso i mercati di consumo in Europa e poi in America e Asia, attraverso una serie di rotte commerciali come il Mar Mediterraneo, l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano.

Essicazione dei chicchi di caffè, foto da internet

Essicazione dei chicchi, foto da internet

Tuttavia, è importante notare che non esiste una singola via del caffè, ma piuttosto una serie di rotte che cambiano a seconda del periodo storico e delle regioni interessate.
Il suo commercio ha avuto un grande impatto sulla storia e sull’economia di molte regioni e ha contribuito a creare reti commerciali e culturali tra i paesi produttori e i paesi consumatori. Anche oggi il commercio rimane un’attività economica importante e ancora oggi questa bevanda nera è uno dei prodotti più esportati al mondo.

La dieta mediterranea e il caffè

La dieta mediterranea è un modello alimentare tradizionale, tipico dei paesi lungo il Mediterraneo, che si basa su un alto consumo di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce e olio d’oliva, e un moderato consumo di latticini, carne e vino.

E’ una bevanda tradizionale nella dieta mediterranea, ma non è considerato un alimento principale, ed è  stato tradizionalmente consumato in piccole quantità, come accompagnamento ai pasti o come bevanda sociale. Tuttavia, alcuni studi hanno dimostrato che il consumo moderato, fino a 3-4 tazze al giorno, può avere benefici per la salute come miglioramento della funzione cerebrale e riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.

In generale, è importante sottolineare che questa bevanda dovrebbe essere consumata come parte di una dieta equilibrata e non dovrebbe essere utilizzata come sostituta dei principali alimenti della dieta mediterranea, come frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce e olio d’oliva.
Inoltre, è importante evitare di aggiungere zucchero o latte, perché questo può aumentare l’apporto calorico e vanificare i benefici per la salute. Inoltre, è importante evitare di consumare caffè nelle ore notturne per non interferire con il sonno.

Il caffè, l'alimentazione, lo sport, foto da internet

Il caffè, l’alimentazione, lo sport, foto da internet

La caffeina e gli sportivi

La caffeina, una delle principali sostanze presenti, è nota per aumentare la performance fisica negli sportivi. La caffeina agisce a livello centrale e periferico, migliorando la concentrazione, la resistenza e la forza muscolare.
Inoltre, la caffeina è un potente termogenico, che aumenta il metabolismo e quindi aiuta a bruciare i grassi e migliorare l’efficienza nell’utilizzo dei carburanti durante l’esercizio.

Per gli sportivi, è una scelta valida come integratore alimentare perché la caffeina è stata approvata dalla World Anti-Doping Agency (WADA) per uso nello sport. Tuttavia, è importante notare che l’uso di caffeina deve essere monitorato poiché un consumo eccessivo può causare effetti negativi sulla salute e anche aumentare il rischio di squilibri idro-elettrolitici.

In generale, si consiglia di non consumare più di 3-4 tazze di caffè al giorno e di evitare di assumere caffeina nelle ore notturne per non interferire con il sonno. Inoltre, gli sportivi dovrebbero considerare l’utilizzo di caffè solo come parte di una dieta equilibrata e di un programma di allenamento completo.

Indagine di consumo italiano di caffè, articolo di Carol Agostini, foto da internet

Indagine di consumo italiano di caffè, articolo di Carol Agostini, foto da internet

Indagine di consumo italiano della polvere nera

L’Italia è nota per essere un paese con una lunga tradizione di consumo. Secondo le statistiche, gli italiani consumano in media circa 4,3 kg di caffè all’anno per persona. E’ la bevanda più diffusa dopo l’acqua e rappresenta una parte importante della cultura alimentare italiana.
Il consumo in Italia è stato in costante crescita negli ultimi anni, con un aumento del 3% nel 2020 rispetto al 2019.

Quello espresso è la forma più diffusa consumata in Italia, seguito da quello macinato e solubile. Inoltre, viene anche utilizzato come ingrediente in molte bevande calde, come cappuccino, latte macchiato,  caffè americano e espresso.
Inoltre, il caffè italiano è molto apprezzato all’estero, per la sua qualità e per la sua tradizione. L’Italia è uno dei maggiori esportatori al mondo.
In generale, il consumo in Italia rimane stabile e costante, e rappresenta una parte importante della cultura alimentare e sociale del paese.

Pandemia Covid e consumo nel mondo

Durante la pandemia COVID-19, ci sono state significative variazioni nell’uso a livello mondiale. Secondo le statistiche, il consumo  è aumentato in molte parti del mondo a causa del cambiamento nei modelli di consumo e dell’aumento del lavoro da casa e dello studio a distanza.
In Europa, ad esempio, ci sono stati aumenti significativi nel consumo domestico, con molte persone che hanno iniziato a preparare il proprio  invece di acquistarlo nei bistrot e nei ristoranti.

Inoltre, il consumo di solubile e in capsule è aumentato poiché le persone cercavano comodità e praticità nella preparazione a casa.
In America, il consumo è stato generalmente stabile durante la pandemia, con un aumento del consumo da asporto e una diminuzione del consumo nei locali bistrot e nei ristoranti a causa della chiusura delle attività commerciali.
In Asia, il consumo di caffè è stato generalmente stabile o leggermente inferiore a causa della chiusura delle attività commerciali e del calo dei consumi legati al turismo e all’intrattenimento.

In generale, è importante notare che le statistiche potrebbero variare a seconda delle fonti e delle regioni interessate, e che gli effetti della pandemia COVID-19 sull’uso di questo ingrediente possono essere ancora in corso di analisi.

La polvere nera, foto da internet

La polvere nera, foto da internet

ICO ( International Coffee Organization)

Ci sono diverse fonti che forniscono statistiche sulla commercializzazione mondiale di questa bevanda.
Secondo l’International Coffee Organization (ICO), nel 2020 il mondo ha prodotto circa 164,2 milioni di sacchi di caffè, di cui la maggior parte è stata prodotta in America Latina e in Africa. La produzione è stata influenzata dalla pandemia COVID-19 e da condizioni climatiche avverse.

Inoltre, secondo le statistiche dell’ICO, nel 2020 le esportazioni mondiali sono state di circa 132,9 milioni di sacchi, con un valore di circa 20 miliardi di dollari. I principali esportatori dsono stati Brasile, Vietnam, Colombia e Indonesia.

Inoltre, le statistiche dell’ICO mostrano che i principali importatori nel 2020 sono stati Stati Uniti, Germania, Italia, Paesi Bassi e Francia.
In generale, è importante notare che le statistiche sulla commercializzazione mondiale possono variare a seconda delle fonti e delle regioni interessate, e che i dati possono essere soggetti a cambiamenti a causa di fattori come la pandemia COVID-19 e le condizioni climatiche.

Bevande a base di caffè più usate in Italia, foto da internet

Bevande a base di caffè più usate in Italia, foto da internet

Bevande a base di polvere nera più usate in Italia

Ci sono molte ricette che utilizzano questo ingrediente principale o come componente di accompagnamento. Ecco alcune ricette classiche e popolari:

• Eespresso: è una delle forme più classiche e tradizionali. Per preparare un espresso, è necessario utilizzare una macchina per espresso, macinare i chicchi freschi e utilizzare acqua calda ad alta pressione per estrarre il caffè.
• Caffè latte: è una delle bevande più popolari al caffè. Per preparare un caffè latte, è necessario preparare un espresso e aggiungere latte caldo e schiumoso.

• Macchiato: è una bevanda composta da espresso e una piccola quantità di latte.
• Cappuccino: è una delle bevande più popolari in Italia, consiste in una tazza di caffè espresso con una quantità uguale di latte caldo e schiumoso.
• Lungo: è una variante dell’espresso, viene preparato utilizzando la stessa quantità di caffè ma più acqua.

Ricette gastronomiche a base di caffè, il tiramisù, immagine da internet

Ricette gastronomiche a base di caffè, il tiramisù, immagine da internet

Ricette gastronomiche a base di caffè

Ci sono molte ricette gastronomiche che utilizzano questo ingrediente principale o come componente di accompagnamento. Ecco alcune ricette classiche e popolari:

• Tiramisù classico: è un dolce tradizionale italiano composto da strati di savoiardi imbevuti di espresso e mascarpone.
• Panna cotta al caffè: è un dolce cremoso e delicato a base di panna, latte, zucchero e espresso.
• Cheesecake al caffè: è una variante della classica cheesecake, con una base croccante di biscotti e un ripieno di formaggio cremoso aromatizzato al caffè.

• Caffè affogato: è un dessert semplice ma delizioso, consiste nel versare del caffè caldo su una pallina di gelato alla vaniglia.
• Filetto al caffè:  è una ricetta di carne in cui il filetto viene marinato in espresso, spezie e vino rosso prima di essere cotto.
• Tiramisù al caffè: Il tiramisù con biscotti alla polvere nera.

 

Carol Agostini autrice dell'articolo, commissario internazionale enologico,food&wineWriter, titolare agenzia FoodandWineAngels, Caporedattore Papillae Magazine

Carol Agostini autrice dell’articolo, commissario internazionale enologico,food&wineWriter, titolare agenzia FoodandWineAngels, Caporedattore Papillae Magazine


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