Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024

La Storia della Birra: Dalle Origini Antiche all’Era Moderna, Birrificio Vojo

Di Carol Agostini

Antiche Radici Mesopotamiche ed Egiziane

La birra, bevanda dalle origini millenarie, è strettamente legata alla storia, alla religione e alla cultura euroasiatiche. Le sue tracce risalgono a circa 5000 anni fa, nella Mesopotamia, culla della civiltà, dove Sumeri e Assiri producevano una bevanda fermentata a base di cereali, considerata un precursore delle birre moderne. In quest’area, si narra che esistessero più di 20 tipologie di birra, ciascuna con caratteristiche uniche di diffusione e sapore. La birra aveva anche un significato rituale e religioso, utilizzata durante i funerali e offerta alle divinità per garantire il riposo dell’anima dei defunti. Si racconta che persino la dea della vita Ishtar traesse potere dalla birra.

Dalla Mesopotamia, la birra si diffuse anche in Egitto, dove trovò ampio spazio grazie alla fertilità delle piantagioni lungo il Nilo. Conosciuta come “zithum”, era una bevanda dal sapore intenso, aromatizzata con luppolo e considerata sia alimento che medicina. Si narra che fosse data ai bambini durante lo svezzamento, quando le madri non avevano latte. La presenza della birra in Egitto influenzò anche la cultura ebraica, come testimoniato da citazioni nei testi sacri riguardanti l’esodo dall’Egitto, durante il quale gli Ebrei consumarono birra insieme al pane senza lievito.

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, La Mesopotamia immagine da Wikipedia

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, La Mesopotamia immagine da Wikipedia

L’Epoca Classica: Grecia e Roma

Nell’antica Grecia, l’uso del vino era vietato durante alcune festività e manifestazioni sportive, portando gli antichi Greci a importare la birra dall’Egitto e dalla Mesopotamia. Questa bevanda divenne particolarmente comune durante le celebrazioni in onore della dea delle messi, Demetra.

In Italia, furono gli Etruschi a introdurre la birra e il vino, trasmettendo poi queste tradizioni ai Romani. Il nome “birra” deriverebbe dal latino “bibere” (bere), evidenziando le radici linguistiche comuni. Mentre i Romani ampliavano il loro dominio, la birra iniziò a diffondersi tra le popolazioni dell’Europa centrale, come Germani e Celti. Quest’ultimi, stanziati principalmente in Gallia e Britannia, attribuivano alla birra poteri leggendari di immortalità.

Il Medioevo: Monasteri e Innovazioni

Durante il Medioevo, la birra divenne la bevanda predominante nei monasteri del nord e centro Europa. La sua produzione divenne oggetto di rigore e ricerca, con l’introduzione di nuovi ingredienti come il luppolo. La birreria dell’abbazia di Weihenstephan, fondata nel 724, rappresenta uno dei primi esempi di produzione monastica. In Baviera, nel 1516, venne promulgato l’Editto della Purezza, stabilendo che la birra potesse essere prodotta solo con malto d’orzo, acqua e luppolo.

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, foto da sito

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, foto da sito

L’Era Moderna: Innovazione e Industrializzazione

Con la rivoluzione industriale dell’Ottocento, la produzione di birra conobbe grandi innovazioni. Furono introdotte macchine e strumenti che automatizzarono e migliorarono la produzione. La scoperta del lievito responsabile della fermentazione, da parte di Anton Van Leeuwenhoek nel 1680, e lo sviluppo della tecnica per la riproduzione dei lieviti selezionati da parte di Emil Christian Hansen nel 1883, segnarono importanti passi avanti.

Il Novecento vide l’affermazione della birra industriale, con grandi industrie che presero il sopravvento sulle piccole birrerie locali. Tuttavia, negli ultimi anni, c’è stato un rinnovato interesse per la birra artigianale e per le tradizioni birrarie, con una crescente valorizzazione culturale e turistica della birra in tutto il mondo.

Gli studenti della classe quarta S dell’Istituto Professionale Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera di Asiago hanno vissuto un’ emozionante avventura di scoperta e degustazione insieme al birrificio Vojo di Stefano Oliviero e agli esperti Mario Pegoraro e Carol Agostini. La giornata, organizzata con il sostegno della Professoressa di sala Francesca Crescenzio, ha suscitato grande interesse ed entusiasmo tra i ragazzi, che hanno partecipato attivamente all’evento.

Un viaggio sensoriale attraverso lieviti, orzo, malto e tanto altro ha arricchito il percorso di apprendimento degustativo intrapreso dai ragazzi da alcuni mesi, con il sostegno del Dirigente Dott. Roberto Polga e del referente dell’istituto, Professor Giovanni Mastronardi.

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, un'etichetta di birra degustata, foto da sito

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, un’etichetta di birra degustata, foto da sito

La Passione e la Vita di Campagna: La Storia di VOJO e di Stefano Oliviero

Nel cuore della campagna italiana, tra le onde di grano e i profumi della natura, sorge un’impresa che porta con sé il fervore di una passione antica: VOJO, un birrificio artigianale che ha aperto le sue porte al mondo il 18 ottobre 2022, ma la cui storia affonda le radici nel terreno fertile delle esperienze e della dedizione.

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, Stefano Oliviero, foto da sito

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, Stefano Oliviero, foto da sito

Stefano, il fondatore di questa oasi birraria, incarna l’essenza stessa di VOJO. La sua passione per la birra e per la vita rurale ha plasmato ogni aspetto di questo progetto, trasformando un sogno in una realtà vivida e appagante.

Tutto ebbe inizio un anno prima dell’apertura ufficiale, il 15 ottobre 2021, quando VOJO cominciò a prendere forma dopo un lungo periodo di esplorazione nel mondo delle birre artigianali. Nonostante le dimensioni ridotte, l’idea di gestire il birrificio come un’attività familiare, seguendo le antiche tradizioni agricole, era ben radicata nell’animo di Stefano.

L’ingrediente principale delle loro creazioni, l’orzo, veniva coltivato direttamente sulle terre circostanti e trasformato in malto presso una cooperativa italiana. Questo legame con la terra e con le radici agricole costituiva il cuore pulsante di VOJO, conferendo autenticità e unicità ad ogni sorso delle loro birre.

Ma la creatività di Stefano e del suo team non si fermava qui. Oltre all’orzo, il luppolo, con la sua capacità di conferire amarezza e aroma, era una presenza costante in tutte le loro produzioni. Tuttavia, ciò che rendeva davvero speciali le birre di VOJO era la loro audacia nel sperimentare con ingredienti insoliti, come radicchio, fragola, albicocca e altri ancora, per dare vita a gusti sorprendenti e in continua evoluzione.

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, Stefano Oliviero, foto da sito

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, Stefano Oliviero, foto da sito

L’impegno e la passione di Stefano per questo progetto sono evidenti fin dai suoi primi passi nel mondo della birra. Il suo amore per la vita di campagna e per la birra è nato sin da giovane, unendo la sua anima a questa missione anche quando le risorse erano limitate. Fu durante un viaggio in Inghilterra, dopo una partita di rugby, che la sua passione per la birra si accese definitivamente, diventando una fiamma che avrebbe illuminato il suo cammino per sempre.

Dopo anni di esperienza come birraio casalingo e un periodo di lavoro nel settore alimentare, Stefano decise di fare ritorno alle sue radici e dare vita al progetto VOJO. Con il supporto della sua famiglia e dei suoi stretti collaboratori, si immerse anima e corpo nella costruzione del birrificio, trasformando un sogno in una struttura solida e vibrante.

Ma dietro ogni grande progetto ci sono persone, legami e connessioni che ne costituiscono il cuore pulsante. La famiglia di Stefano, con i suoi legami profondi e le sue interazioni, si colloca al centro di questa avventura. Perché, per Stefano e per il team di VOJO, l’essenza stessa di questo progetto è la crescita collettiva, il vivere in simbiosi con la propria comunità.

La Storia della Birra: Dalle Origini Antiche all'Era Moderna, Birrificio Vojo, la famiglia, foto da sito

La Storia della Birra: Dalle Origini Antiche all’Era Moderna, Birrificio Vojo, la famiglia, foto da sito

Questa non è solo una storia di successo imprenditoriale, ma un racconto di passione, dedizione e amore per la vita. VOJO non è solo un birrificio, ma un luogo dove l’autenticità e la creatività si fondono per dare vita a esperienze uniche e indimenticabili. E mentre il tempo scorre e nuove sfide si presentano all’orizzonte, una cosa è certa: la fiamma della passione di Stefano e del suo team continuerà a brillare, illuminando il cammino di coloro che scelgono di sollevare un bicchiere di VOJO e brindare alla vita.

Le birre degustate durante il corso e la giornata con il Birrificio Vojo, foto dell'autrice

Le birre degustate durante il corso e la giornata con il Birrificio Vojo, foto dell’autrice

La Storia dell’Istituto Professionale Cristiano Lobbia di Asiago: Un Patrimonio Culturale

L’Istituto Professionale Cristiano Lobbia di Asiago costituisce l’ultimo capitolo di una lunga narrazione di iniziative culturali, sia comunali che statali, che risale al lontano 1885. In quel tempo, gli abitanti di Asiago, consapevoli del destino migratorio di molti dei loro figli, sentirono l’urgente necessità di fornire loro una formazione adeguata per garantire un futuro dignitoso, anche in terre lontane. Fu così che, il 20 novembre 1885, la Giunta Comunale istituì una scuola serale popolare di disegno, guidata dal professore Cristiano Rodeghiero di Asiago.

Anche se questa iniziativa fu di breve durata, nel 1907 si deliberò l’apertura della Scuola diurna di Arti e Mestieri, diretta da Nicola Sartori di Asiago. Questa scuola, dotata di due laboratori per la falegnameria-ebanisteria e la lavorazione della pietra, fu finanziata dal Comune di Asiago con il sostegno del Ministero per l’Industria e il Commercio, della Camera di Commercio di Vicenza e di alcuni comuni limitrofi. Tuttavia, la Prima Guerra Mondiale e la conseguente distruzione della città portarono alla fine di questa iniziativa.

Fu solo nel 1922 che l’Amministrazione Comunale riaprì la Scuola di Arti e Mestieri, affidandone la direzione al professor Abele Della Colletta. Nel 1925, con un Regio Decreto, la scuola fu riorganizzata e trasformata in un Regio Laboratorio Scuola, offrendo corsi preparatori biennali e laboratori per la lavorazione del legno, della pietra, del ferro, della pittura e della decorazione. Nel 1929, con una nuova legge, la scuola divenne la Regia Scuola Secondaria di Avviamento Professionale industriale, con una sezione femminile per la prima volta. Nel 1933, il Regio Laboratorio Scuola fu trasformato in Regia Scuola Tecnica Industriale, offrendo specializzazioni per falegnami, ebanisti e meccanici.

Nel 1961, la Scuola Tecnica Industriale fu soppressa e al suo posto fu istituito l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato, offrendo qualifiche di Congegnatore Meccanico e Disegnatore Meccanico Particolarista. Negli anni successivi, l’IPSIA di Asiago si è arricchito con l’annessione di altre sezioni, tra cui quella del settore commerciale e quella per la formazione professionale di camerieri e cuochi, fino a diventare autonomo negli anni ’90 e ad essere intitolato a Cristiano Lobbia, illustre patriota e ingegnere locale.

La Storia della Birra: Dalle Origini Antiche all'Era Moderna, Birrificio Vojo, la nuova scuola alberghiera di Asiago, Ex Villa Zecchin

La Storia della Birra: Dalle Origini Antiche all’Era Moderna, Birrificio Vojo, la nuova scuola alberghiera di Asiago, Ex Villa Zecchin

La Nuova Sede: Un Progetto di Trasformazione

La realizzazione della nuova sede ha coinvolto tre distinti interventi: la ristrutturazione dell’edificio noto come ex Villa Zecchin, l’ampliamento dello stesso per ospitare la cucina e la sala ristorante, e la sistemazione della casa cantoniera per la creazione di un albergo didattico.

Complessivamente, il nuovo edificio offre 750 metri quadrati di spazio per le aule didattiche e 590 metri quadrati dedicati alle cucine e al ristorante. Si aggiungono altri 220 metri quadrati per l’albergo didattico.

L’ex Villa Zecchin ora comprende un ingresso con atrio e due aule al piano terra, tre aule al primo piano e quattro aule al secondo piano, oltre a locali accessori nel sottotetto. Sono state effettuate opere di ripristino degli intonaci esterni e della copertura.

Il nuovo edificio ospita i locali destinati alle esercitazioni pratiche della scuola alberghiera e ha una struttura ad L che si affianca al fronte orientale dell’edificio esistente. Questo nuovo spazio si dispone attorno a uno spazio aperto centrale, creando una forma a C che si integra armoniosamente con l’ambiente naturale circostante senza interferire con l’edificio preesistente.

La Storia della Birra: Dalle Origini Antiche all'Era Moderna, Birrificio Vojo, la nuova scuola alberghiera di Asiago, Ex Villa Zecchin

La Storia della Birra: Dalle Origini Antiche all’Era Moderna, Birrificio Vojo, la nuova scuola alberghiera di Asiago, Ex Villa Zecchin

Chi è l’esperto enogastronomico Mario Pegoraro?

Mario Pegoraro, un professionista nel mondo dei sapori, ha iniziato il suo percorso nel settore F&B dopo aver ottenuto il diploma di enotecnico presso la Regia Scuola di Enologia e Viticoltura di Conegliano Veneto. Attratto profondamente da questo campo, si è laureato in enologia nel 1999 e ha ottenuto contemporaneamente il titolo di sommelier Ais.

Mario Pegoraro, Stefano Oliviero e Carol Agostini, articolo: Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, foto dell'autrice

Mario Pegoraro, Stefano Oliviero e Carol Agostini, articolo: Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, foto dell’autrice

Ha iniziato a condividere la sua esperienza insegnando in varie scuole alberghiere locali e aprendo ristoranti, il primo dei quali a Nervesa della Battaglia. La sua passione per i sapori lo ha portato a conseguire ulteriori lauree in scienze gastronomiche e a diplomarsi come degustatore di una vasta gamma di prodotti, tra cui acqua, olio, birra, miele, cioccolato, formaggio e salumi. Mario continua a dedicarsi agli studi, attratto costantemente dalle infinite sfaccettature del mondo culinario.

Nel corso degli anni, ha continuato a gestire locali nel settore HORECA e a insegnare in diverse scuole alberghiere. Guardando al futuro, Mario si immagina immerso nel mondo dei prodotti artigianali e ricercati, servendo un mercato di nicchia desideroso di esperienze gastronomiche uniche.

Mario Pegoraro, articolo: Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024

Mario Pegoraro, articolo: Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024

Oltre alla Birra i ragazzi hanno assaggiato prodotti abbinati eseguiti da Roberto Bianchini appositamente per il Birrificio Vojo, sito di riferimento: http://www.la-mesa.it/

 

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, alcuni prodotti di Roberto Bianchini, foto dell'autrice

Birrificio Vojo a scuola per educare a degustare nel 2024, alcuni prodotti di Roberto Bianchini, foto dell’autrice

 

Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer

Carol Agostini fondatore del Magazine Papillae, titolare Agenzia FoodandWineAngels, commissario internazionale, selezionatore, Food&Wine Writer


Sito birrificio: https://www.facebook.com/vojo.farm/?locale=it_IT

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